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Apertura, giro di boa

12 ottobre 2010 2.237 views 2 Commenti

Giunti a metà del cammino, l’Apertura 2010 ha forse già preso una piega che difficilmente cambierà da qui a fine anno.

Dopo una partenza convincente ma un forzato ritardo in classifica dovuto al posticipo del clasico col Gimnasia, nelle ultime due settimane i campioni del Sud America 2009 dell’Estudiantes hanno battuto i rivali cittadini e messo insieme nel complesso una serie di quattro vittorie consecutive, dimostrandosi senza ombra di dubbio la formazione al momento più regolare. Contemporaneamente, hanno rallentato tutte le squadre di vertice, eccezion fatta per Velez e Lanus che pure nelle ultime giornate non hanno fatto un percorso netto. Dopo le delusioni internazionali in Recopa Sudamericana (persa contro la LDU di Quito) e Copa Sudamericana (eliminazione a opera del Newell’s) ma anche lo stop sul terreno dell’All Boys in campionato, gli uomini di Sabella non hanno più trovato ostacoli e nel torneo locale possono già vantare ben 5 lunghezze di vantaggio sugli immediati inseguitori, Velez e Arsenal.

Alle loro spalle e per la verità un bel po’ di punti più in basso si stanno consumando due mezzi drammi sportivi di cui l’uno, già in atto, sembra davvero poter anticipare l’altro, che rischia di giungere a un punto di non ritorno. Incredibile a dirsi, ma visto l’andamento delle recenti stagioni nemmeno troppo, protagonisti di queste vicende sono le due grandi d’Argentina per antonomasia: River Plate e Boca Juniors. La Banda aveva iniziato la stagione ai margini della zona retrocessione, che come noto tiene conto dell’andamento delle ultime tre annate, e si era calcolato che da qui a giugno dovesse mettere insieme almeno una settantina di punti per mantenervisi fuori. Ebbene, con un gruppo di talentuosissimi e volenterosi ragazzi dall’età media che sfiora appena i vent’anni (tra cui Funes Mori, Lamela, Buonanotte, Affranchino e Mauro Diaz) e una spina dorsale di grande valore ed esperienza (Carrizo-Almeyda-Ortega), Cappa sta facendo un grande lavoro ma in verità i risultati restano pericolosamente altalenanti e con un’urgenza che deriva da quanto fatto in passato molto più che da quanto si riesca a fare nel presente i Millonarios sono destinati a soffrire fino alla fine del Clausura che verrà. All’altro capo di Buenos Aires, nel frattempo, i risultati del Boca del nuovo allenatore Borghi, fresco di titolo con l’Argentinos Juniors ma dimostratosi già molte volte titubante sul proprio nuovo ruolo al punto da non avere convinto tutti a Casa Amarilla, ricordano tremendamente quelli del River dell’anno scorso. Al di là delle considerazioni sull’identità tattica degli Xeneizes, tradizionalmente fedeli alla difesa a quattro e improvvisamente passati a quella a tre che è cara al nuovo tecnico, si potrebbe meditare sull’assenza, in verità storica, di un sufficiente numero di giovani talenti della casa capaci di dare quel che le casse ormai vuote della Società non possono più procurarsi altrove. Se poi Martin Palermo, che pure ha segnato 5 reti, inizia a tradire l’età e Riquelme è costretto da un infortunio a rimanere fuori dai campi per lungo tempo (pur essendo prossimo al rientro) non si può sperare che il pur bravissimo Viatri, gli infaticabili Battaglia, Medel e Clemente Rodriguez, tornato alla base, siano sufficienti a tenere su la baracca. Tutto sta nello scoprire se la tendenza verrà invertita o se anche la squadra della Ribera si ritroverà impantanata nel fango del Descenso come un tempo gli abitanti della Boca spesso si ritrovavano in quello del Riachuelo esondato.

A margine di tutto questo, basta uno sguardo alla classifica per intuire quel che sta effettivamente accadendo. Mai come in questo semestre, infatti, i numeri sono lo specchio della realtà. Il Velez (trascinato dai gol di Silva e Martinez) e le squadre del sud di Buenos Aires (Lanus, Arsenal e tutto sommato anche Banfield) si sono ormai assestate nei piani medioalti del calcio argentino. Ad Avellaneda la vita continua a essere dura e a due giorni di distanza dal clasico vinto dal Rojo si può fare un’analisi sufficientemente onesta. Sulla sponda Racing, dopo un avvio entusiasmante Russo e i suoi stanno iniziando a fare i conti con una realtà sportiva che segue quella deficitaria della Società. Su quella Independiente, invece, solo il tempo ci dirà se l’ennesimo avvicendamento in panchina, con l’arrivo di Mohamed, riuscirà a dare stabilità all’ambiente o si rivelerà invece la classica toppa che, com’è risaputo, è peggio del buco; tanto peggio se il buco è rappresentato da appena 9 punti in graduatoria sui 30 disponibili (6 prima dell’arrivo del nuovo allenatore). Per il resto, è crollato il San Lorenzo di Ramon Diaz (sono già 3 le sconfitte consecutive) e in fondo alla classifica dell’Apertura ma anche del Descenso si trovano Olimpo, Quilmes e Gimnasia La Plata, con l’Huracan che orfano di Cappa in panchina e della coppia Pastore-Defederico in campo sta pericolosamente perdendo colpi.

di Andrea Ciprandi

2 Commenti »

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  • Andrea Ciprandi dice:

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