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Argentina, River Plate : partenza agrodolce

19 agosto 2011 1.516 views Nessun Commento

di Andrea Ciprandi

L’avventura del River in B rischia di trasformarsi in un’odissea fin dalle prime battute. Una serie di episodi e vicende ora felici ora invece sfavorevoli stanno rendendo a modo suo imperdibile quest’esperienza senza precedenti.

L’esordio, al Monumental contro il Chacarita in occasione di una sfida tradizionale al punto da far dimenticare a qualcuno che valesse per la serie cadetta, è stato dolce grazie al successo col minimo scarto: 1-0 con goal del difensore uruguaiano Juan Manuel Diaz. Una coincidenza, questa, che forse tale non è se si pensa che proprio un rimpallo su suo goffo rinvio aveva portato a subire il fatale gol del pareggio nella partita di ritono dello spareggio col Belgrano di Cordoba.

Nel complesso, sia dal punto di vista tecnico che competitivo, un successone! L’esordio di tutti i nuovi arrivati con la sola eccezione di Vella, il lancio nella mischia dei giovani Abecasis e Ocampos, quest’ultimo prodotto del vivaio di appena 17 anni, e la riproposizione fra i pali di Chichizola – benché forzata visto l’infortunio di Vega – hanno fatto molto ben figurare il gruppo agli ordini di Almeyda. L’ex fulcro del centrocampo ‘millonario’ ha le idee chiare e, fra le tante felici decisioni prese, ha anche passato la fascia di capitano a Cavenaghi. Sugli scudi, però, il compagno di reparto del Torito, vale a dire il Chori Dominguez che per ora sta togliendo spazio al convalescente Rogelio Funes Mori.

Insomma, un cauto ottimismo è d’obbligo in vista dell’imminente primo impegno in trasferta, in programma sabato sera a Mendoza (già invasa dai tifosi ‘millonarios’) contro l’Independiente Rivadavia. Anche in questo caso sembra che il Fato c’abbia messo lo zampino visto che qui era stato parcheggiato Ortega (a proposito, ora in terza divisione al Defensores de Belgrano che gioca ad appena due isolati dal Monumental) e al momento l’attaccante di riferimento dei locali è quel famoso ‘Ogro’ Fabbiani la cui sfortunata esperienza con la Banda, per cui paradossalmente avrebbe dato tutto, è una delle maggiormente rappresentative della malinconica parabola discendente del penultimo River.

Il sapore agro di questo primo scorcio di stagione dipende invece dalla squalifica del campo per cinque partite. Questa risoluzione chiude la vicenda giudiziaria scaturita dai disordini avvenuti a Núñez al termine della partita contro il Belgrano, dopo che l’arbitro Pezzotta sarebbe stato oltretutto minacciato nel corso dell’intervallo da emissari di Passarella. Ora, i commenti che si possono fare a tale riguardo sono almeno un paio. Innanzitutto stupisce che la sentenza sia arrivata immediatamente dopo l’esordio casalingo regolarmente garantito, che risale appena allo scorso martedì. Poi c’è da chiedersi come, in contrasto con questa maxi sanzione, si possa aver dato una sola giornata di squalifica al campo del Velez dopo che lo scorso semestre c’era scappato addirittura il morto nell’imminenza dell’incontro interno col San Lorenzo e si era poi dovuto sospendere il gioco a causa delle violente proteste dei tifosi.

Fatto sta che il River è prossimo al provvisorio trasferimento per qualche tempo al prestigioso Ducò dell’Huracan, dove affronterà Sportivo Desamparados e Defensa y Justicia a porte chiuse e poi Gimnasia di La Plata, Atlanta e Aldosivi invece col pubblico. Il ritorno al Monumental è previsto niente meno che a metà novembre, quando per il quattordicesimo turno arriverà a Buenos Aires l’Atletico Tucuman.

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