Champions League: il Milan soffre per 45′, poi Ibra si sveglia e il Viktoria Plzen affonda
(di Alessio Nardo) Ci son serate in cui esser belli non è importante. Serve solo vincere. Anche perché, oggettivamente, giocar bene è difficile contro squadre tignose, tose e ben organizzate come il Viktoria Plzen, campione in carica della Repubblica Ceca. Motivati e ben organizzati, i cechi hanno venduto cara la pella contro un Milan lento e prevedibile per 45′, ma guidato dall’inventiva del recuperatissimo Zlatan Ibrahimovic. Gol su rigore, assist per il 2-0 di Cassano, vittoria in tasca e qualificazione agli ottavi quasi ipotecata. Questo è esser decisivi.
Da sistemare c’è ancora molto e Allegri lo sa. Sarà fondamentale, soprattutto, il recupero dei veri titolari di questo Milan. Col dovuto rispetto, Nocerino ed Emanuelson non valgono Gattuso e Boateng. E il Robinho della scorsa stagione è di ben altra pasta rispetto all’attuale Cassano. In ogni caso, il tecnico toscano confeziona un undici titolare sufficiente a liberarsi dello scorbutico ostacolo ceco. 4-3-1-2 o 4-4-2? Bel dubbio. Diciamo un modulo camaleontico, con Seedorf stabilmente sulla sinistra e l’inconcludente Emanuelson a sdoppiarsi di continuo. Viktoria Plzen coraggioso, spedito in campo dal tecnico Vrba col 4-2-3-1. Esterni difensivi tosti e propositivi (Rajtoral e Limbersky), ali pungenti (Petrzela e Pilar) e un 36enne pilastro di centrocampo, tal Pavel Horvath, brutto a vedersi ma efficacissimo nel suo lavoro. Ne nasce un primo tempo combattuto, subito esplosivo: al 2′ è il centravanti Bakos ad impegnare di testa Abbiati. Subito dopo, al 5′, Ibra serve Cassano in area e il destro di prima intenzione del barese viene sventato da Marek Cech, 35 anni, portiere omonimo del collega del Chelsea. Lo stesso Cech è strepitoso al 39′, quando si oppone al terrificante bolide ravvicinato di Ibrahimovic scagliato a botta sicura. Un miracolo. Non è affatto un miracolo lo 0-0 che chiude i 45′, conquistato sul campo da un ottimo Viktoria.
La “viktoria”, tuttavia, si materializza gradualmente a favore dei più forti. A rovinare i piani di Vrba ci pensa l’ingenuo difensore Cisovsky, che al 52′ commette un evidente fallo di mano in area. L’arbitro Meyer non ha dubbi: rigore. Dagli undici metri Ibrahimovic osserva l’ispiratissimo Cech con un velo di timore. Stavolta il miracolo non c’è: palla da una parte, portiere dall’altra. Lo svedese scarica la tensione e il Milan si scioglie, quasi fosse sfuggito alla paura di non farcela. Il Viktoria, di contro, vien colto da fisiologica demoralizzazione e non riesce a perseguire la via del pareggio. Anzi, al 66′ un’altra invenzione di Re Zlatan chiude virtualmente i giochi. Splendido aggancio in corsa e successivo assist filtrante per Cassano: il barese, a tu per tu con Cech, si toglie lo sfizio del “cucchiaino” e realizza il 2-0. Allegri ricorda d’aver in programma un incontro ravvicinato con la Juventus (Torino, domenica sera ore 20.45) e toglie di mezzo Seedorf, Antonini e Abate proponendo Aquilani, Taiwo e il baby Mattia De Sciglio, classe ‘92. Anche Vrba effettua i tre cambi, ma la storia del Viktoria a San Siro è già finita, nonostante un’apprezzabile reazione d’orgoglio nel finale. Non inganni il 2-0. Questo non è ancora il Milan dei desideri d’Allegri e dei tifosi.
Tabellino
MILAN (4-4-2): Abbiati; Abate (87′ De Sciglio), Nesta, Thiago Silva, Antonini (78′ Taiwo); Emanuelson, Nocerino, Van Bommel, Seedorf (70′ Aquilani); Cassano, Ibrahimovic. All.: Allegri
VIKTORIA PLZEN (4-2-3-1): Cech; Rajtoral, Cisovsky, Bystron, Limbersky; Horvath, Jiracek; Petrzela, Kolar (91′ Darida), Pilar (76′ Fillo); Bakos (68′ Duris). All.: Vrba
Ammoniti: Cisovsky, Petrzela, Horvath, Cech (V)
Reti: 53′ rig. Ibrahimovic, 66′ Cassano
Arbitro: Meyer
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