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Intervista ESCLUSIVA ad Andrea Agostinelli : La Lazio è il mio cuore e l’allenerei anche gratis, con Lotito ebbi un colloquio nel 2004

8 novembre 2011 3.382 views Nessun Commento

(A cura di Francesco Vitale) In ESCLUSIVA per Magicfootball.eu è intervenuto l’allenatore Andrea Agostinelli. Attualmente opinionista per Mediaset Premium, Goal Di Notte e Calcistica Mente (ogni lunedì sul canale 810 del digitale terrestre), l’ex allenatore di Piacenza e Napoli ha detto la sua sull’attuale campionato di Serie A. Nell’arco dell’intervista sono state inoltre ripercorse tappe importanti della sua carriera sia da tecnico che da giocatore. L’allenatore nativo di Ancona, ci ha inoltre rivelato che nel 2004 ebbe un colloquio con Claudio Lotito per approdare sulla panchina della Lazio, squadra che lo stesso Agostinelli ha dichiarato che allenerebbe anche gratuitamente per questioni di cuore.

In questo primo scorcio di Serie A abbiamo assistito ad uno dei campionati più equilibrati di sempre. Colpa di un livellamento che sta andando verso il basso, oppure l’esatto contrario ?

“A mio modo di vedere la colpa è da ricercare nel fatto che le prime scelte in termini di giocatori non vengono più nel campionato italiano. All’estero girano più soldi e di conseguenza i migliori Top Player europei non vedono più il nostro campionato come una prima scelta. Venendo a mancare tutto ciò si è creato maggiore livellamento ed equilibrio con le squadre medie”.

Di recente il Cesena ha esonerato Marco Giampaolo. A fare notizia non è tanto questo, ma bensì che un allenatore che era stato indicato anni fa tra i più emergenti si trovi al suo quarto fallimento consecutivo. Alla luce di ciò, di chi è la colpa e quanto può essere difficile a questo punto per lui riproporsi a buoni livelli ?

“Credo che a questo punto sia molto difficile per lui poter rilanciare la sua carriera. C’era un periodo dove anche io andavo per la maggiore, ma purtroppo ci troviamo di fronte a società che spesso non ti aspettano e che non hanno un reale progetto. Tante volte sentiamo parlare di progettualità da più parti, però la realtà dice che nella maggior parte dei casi non c’è quasi mai la giusta pazienza per aspettare un allenatore”.

Tu personalmente dopo ottime cose fatte a Terni avevi raggiunto l’apice della tua carriera arrivando a guidare prima il Piacenza nella massima serie e successivamente il Napoli in Serie B. Dopodichè purtroppo tante opportunità non sono state all’altezza del tuo reale valore, come mai e perchè squadre di Serie A e da vertice in cadetteria non hanno voluto dare un’opportunità ad Andrea Agostinelli come avrebbe realmente meritato ?

“Tante volte quando passa il tuo momento il difficile è sempre sapersi riconfermare. Oltre alle esperienze da te citate, va anche detto che a Salerno ho lasciato la Salernitana da prima in classifica, a Trieste ho allenato una Triestina tra le migliori in assoluto degli ultimi anni, ed infine lo scorso anno a Portogruaro stavo quasi per compiere un vero e proprio miracolo sportivo. Spero che in futuro arrivi per me un’opportunità importante in quanto ho ancora tanta voglia di continuare ad allenare”.

Entrando nello specifico, quando Lotito nell’estate del 2004 rilevò la Lazio, diede ad esempio un’importante opportunità ad un Mimmo Caso che era fuori dal giro già da diverso tempo. Da ex giocatore laziale tuttora legato ai colori biancocelesti, quanto ti sarebbe piaciuto affrontare una sfida del genere seppur con tante difficoltà ?

“Non mi avrebbe fatto paura e non mi spaventerebbe nemmeno adesso. Dopo aver affrontato esperienze in piazze come Napoli e Salerno non c’è niente che può spaventarti. Io la Lazio l’allenerei peraltro anche gratis perchè sportivamente parlando è il mio cuore.  Con Lotito ebbi inoltre un colloquio proprio risalente al periodo dove poi fu affidata la panchina a Mimmo Caso”.

Facendo un ulteriore passo indietro, quale è la soddisfazione e il ricordo più bello per quanto concerne invece l’Agostinelli giocatore ?

“I ricordi in assoluto più belli sono legati al mio periodo trascorso alla Lazio. Centrammo degli ottimi obiettivi ed io personalmente ebbi la possibilità di farmi conoscere da tutto il pubblico italiano. Anche dei miei tre anni a Bergamo inoltre conservo ottimi ricordi, con l’Atalanta fui protagonista di campionati che definirei straordinari”.

Nel corso della tua carriera da calciatore sei stato compagno di squadra di gente del calibro di Bruno Giordano, Ramon Diaz, Strömberg, D’Amico, Dirceu, Manfredonia, Donadoni, ed anche di Agostino Di Bartolomei nella Nazionale italiana Under 21. Chi è stato a tuo giudizio il più forte, anche se ovviamente stiamo parlando di elementi con caratteristiche differenti ?

“E’ difficile dirlo perchè parliamo di tutti grandi giocatori e per giunta come dicevi te con ruoli differenti. Bruno Giordano credo che sia stato un grandissimo calciatore, lo stesso vale per Donadoni, ma credo che Josè Dirceu aveva tutte le credenziali per essere un vero numero uno. Detto  ciò, credo quindi che sia lui il giocatore più forte con cui ho giocato in tutto il corso della mia carriera”.

Tuo malgrado ai tempi della Pistoiese (1980/81) sei stato compagno di squadra anche della punta brasiliana Luis Silvio Danuello. Su di lui qualcuno dubitò addirittura che fosse realmente un calciatore. E’ vero come alcuni raccontano che si era messo a vendere addirittura gelati a Pistoia, oppure sono solo dicerie metropolitane ?

“Sono passati tanti anni ma ricordo che era un ragazzo semplice ed educato. Fu uno dei primi stranieri venuti in Italia dopo la riapertura delle frontiere, era un giocatore discreto che ci avevano presentato in tutt’altro modo. Non aveva sicuramente quelle qualità che in molti ci avevano menzionato al suo arrivo a Pistoia”.

Nel 1980 il calcio italiano è sconvolto dal primo grande scandalo inerente il calcioscommesse. Tu che all’epoca dei fatti militavi nel Napoli verrai tirato in ballo insieme ad altri calciatori, ma tutti i gradi processuali confermeranno la tua piena assoluzione e conseguenzialmente la tua innocenza. Quanto ti ha dato fastidio essere messo in mezzo a qualcosa di così grande quando in realtà non centravi nulla ?

“La mia non fu neanche un’omessa denuncia. Io fui interrogato in quanto avevo dei rapporti di amicizia con i giocatori della Lazio coinvolti in questo scandalo. Fui chiamato in causa come potenziale persona informata su alcuni fatti, accadde il tutto quando peraltro già giocavo nel Napoli e avevo già lasciato la Lazio da un anno”.

Tornando alla stretta attualità, chi secondo te alla lunga vincerà lo Scudetto mettendo in evidenza quel qualcosa in più che serve per vincere un campionato ?

“Mi gioco ancora il Milan come potenziale vincitrice del campionato. Subito dietro vedo la Juventus ed il Napoli, mentre la Lazio non la vedo ancora da Scudetto, anche se rispetto agli anni passati ci siamo e ritengo che con qualche piccolo innesto può essere molto vicina”.

Infine, in questi giorni sta tenendo decisamente banco la questione legata alle condizioni di salute di Antonio Cassano. Come mai secondo te in molti stanno pensando maggiormente ad un suo potenziale rientro in campo, piuttosto che guardare il lato umano che ha visto un ragazzo di ventinove anni rischiare di brutto per la sua vita ?

“Hai perfettamente ragione. Purtroppo però all’opinione pubblica e al tifoso medio interessa maggiormente il Cassano visto come grande calciatore, di conseguenza si da più peso ad un suo eventuale rientro in campo tra le file rossonere”.

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