Serie A: ancora Pepe, ancora Juve! Espugnato l’Olimpico biancoceleste: 0-1
(di Alessio Nardo) E’ finita esattamente come sette mesi fa. La Juventus espugna l’Olimpico laziale con un gol di Simone Pepe. Ma stavolta, il successo (seppur identico nel risultato e nel realizzatore) ha un sapore completamente diverso. La Signora di maggio si godeva tre punti per l’onore, quasi inutili, al termine di una stagione difficile. Stavolta, in panchina c’è Conte e non Delneri. E la classifica non porta in dote un mediocre settimo posto primaverile, bensì un primato gustoso e intrigante. La gente juventina riassapora la grandezza, la Lazio deve far mea culpa. Scarsa aggressività e poche idee. Non ci si può sempre affidare solo all’estro di Klose e Hernanes.
Conte non ama stravolgimenti e parte col solito, collaudatissimo 4-3-3. Difesa classica, mediana intoccabile, attacco standard. La grande novità è nella Lazio: fuori Djbril Cissé dal 1′, dentro capitan Tommaso Rocchi. Stankevicius affianca Diakité al centro della difesa con Lulic confermato intermedio di centrocampo. La Juve vuole agire da grande e aggredisce subito l’avversario. Per una ventina di minuti i capitolini si mostrano passivi: al 10′ l’ex Lichtsteiner asfalta la fascia destra e crossa in area, Marchisio di testa anticipa Marchetti senza inquadrare la porta. Il portiere laziale è fenomenale sulla punizione dalla distanza di Pirlo al 16′: la sfera cambia traiettoria all’improvviso ma l’ex Cagliari, con un colpo di reni degno del miglior Peruzzi, sferra la manona sinistra per sventare la minaccia. I bianconeri rifiatano e concedono un quarto d’ora di dominio ai rivali. Tra il 20′ e il 34′ la Lazio spadroneggia e rischia solo con Pepe (tiraccio alle stelle dall’interno dell’area), pungendo in avanti con Rocchi ed un bolide di Ledesma di poco sopra la traversa. Al 34′ l’occasione clou: Hernanes filtra per Rocchi, sinistro a incrociare e super miracolo di Buffon. Sulla ripartenza juventina, Vucinic ispira lo scatto di Matri sull’out mancino: traversone basso di prima intenzione in area e perfetta chiusura di Pepe in gol. La Lazio, colpita nel suo miglior momento, tenta di riordinare le idee all’intervallo.
Brocchi non sta bene e lascia il campo al “tata” Gonzalez. I biancocelesti non riescono ad essere particolarmente brillanti sul piano del gioco (anche per merito della Juve), ma sfoderano una ripresa di grande cuore e orgoglio. Le migliori chance? Al quarto d’ora. Al 60′ Gonzalez crossa da destra, la palla viene sporcata da un tocco difensivo e diventa buona per Hernanes: gran botta e palo pieno. Passa un minuto e Klose offre l’unico lampo del suo match: conclusione a giro da posizione leggermente defilata e seconda risposta da fuoriclasse di Gigi Buffon. Arriva il turno di Cissé e Sculli, fuori Rocchi e Lulic. Nella Juve c’è Giaccherini in luogo del fischiatissimo Vucinic. La Lazio si scioglie come neve al sole, la Juve affretta i tempi pur di chiudere il match. Continua il duello a distanza tra i due portieri azzurri di Sudafrica 2010: al 73′ Marchetti salva d’istinto la porta laziale sul tentativo ravvicinato di Giaccherini. Nel finale, all’84′, gran diagonale mancino di Matri di un soffio sul fondo. Lazio stanca, frustrata e delusa. Signora nel paradiso più totale, in attesa dell’infuocato recupero del San Paolo. Conte se la ride, e fa bene.
Tabellino
LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Diakitè, Stankevicius, Radu; Brocchi (46′ Gonzalez), Ledesma, Lulic (72′ Sculli); Hernanes; Rocchi (65′ Cissé), Klose. All.: Reja
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (81′ Estigarribia), Matri (84′ Quagliarella), Vucinic (66′ Giaccherini). All.: Conte
Ammoniti: Ledesma, Sculli (L), Marchisio (J)
Reti: 35′ Pepe
Arbitro: Rocchi