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Argentina, ha vinto il Boca dei record

13 dicembre 2011 1.306 views Nessun Commento

di Andrea Ciprandi

Il Boca Juniors era già matematicamente campione argentino per la ventiquattresima volta da una settimana. Dopo l’ultimo impegno del calendario dell’Apertura 2011, vinto sull’All Boys per 1-0, ha però chiuso il torneo col botto.

Assicurandosi l’ambitissimo ‘invicto’ cioè chiudendo il campionato da imbattuti, gli Xeneizes sono entrati nella storia. Quella diretta da Falcioni è infatti una delle pochissime squadre ad aver ottenuto questo strabiliante risultato – per altro succedendo a un altro Boca, quello dell’Apertura ’98 targato Carlos Bianchi che a sua volta era stato preceduto da un’altra grande, il River Plate campione nell’Apertura ’94.

La portata di un tale conseguimento può essere meglio compresa ricordando alcune delle più recenti analoghe imprese fuori dall’Argentina. Nei campionati maggiori, l’anno scorso era riuscito al Porto di Villas-Boas ma prima soltanto all’Arsenal di Wenger nel 2004-05 e prima ancora al Milan di Capello nel 1991-92. Club, questi, che vinsero tutti il campionato a differenza del Perugia di Castagner che nel 1978-79 si piazzò invece secondo.

Questo record è oltretutto corredato da una serie di altri primati indicativi, utili a capire come si possa essere arrivati a un simile risultato. Innanzitutto il maggior distacco di sempre sulle seconde: 12 i punti fatti più di Velez, Racing, Colon e Belgrano. Poi un’altra imbattibilità: quella del portiere Orion che con sole 6 reti incassate nelle 19 partite del torneo – anche grazie a una difesa sapientemente comandata dal vero fenomeno del campionato, il 38enne idolo locale Rolando Schiavi – ha migliorato il primato detenuto dal lontano ’93 da un mostro sacro dei pali, Chilavert. Il paraguaiano, allora, limitando a 7 i gol concessi (e tra l’altro segnando il suo primo dei tantissimi che avrebbe fatto nel corso della carriera) aveva contribuito sensibilmente alla conquista del titolo del Velez di Carlos Bianchi, ancora lui.

Tornando alla serie di partite di campionato senza sconfitta, questa era iniziata già lo scorso Clausura e al momento è di 29. Ancor meglio di quanto fece nel 2005-06 il Boca di Alfio Basile, quello forse ineguagliabile che fu capace di vincere tutti e cinque i trofei per cui lottò sotto la guida dell’ex selezionatore dell’Argentina. Nell’ordine conquistò Recopa Sudamericana 2005, Apertura 2005, Copa Sudamericana 2006, Clausura 2006 e Recopa Sudamericana 2006, ma di partite di campionato senza macchia ne infilò al massimo 14 nel corso del Clausura. Con l’ovvia possibilità di poter allungare questa striscia vincente, poi, adesso nel mirino ci sono i record recenti innanzitutto del Barcellona 2010-11, che arrivò a 31, e poi magari nel giro di un annetto quelli stupefacenti del ricordato Arsenal degli ‘Invincibles’ di metà decennio, che si fermò a 49 al cospetto dei più acerrimi rivali recenti cioè il Manchester United, e quindi quello del Porto che da febbraio 2010 a oggi – e con due allenatori diversi – è già arrivato a 51.

Gli unici primati sfuggiti in stagione sono di contorno: quelli del maggior numero di reti segnate, successi ottenuti e punti conquistati in un torneo corto da quando si assegnano 3 punti a vittoria. I record appartengono ancora, rispettivamente, al River Plate dell’Apertura ‘96 con addirittura 52 (alla media di quasi 3 a partita, di cui 10 a firma di un tale Julio Cruz), che però contemporaneamente ne subì 22, e al San Lorenzo del Clausura 2001 con 15 successi e 47 punti. Questo Boca ha invece chiuso con 25 gol fatti che sono comunque il bottino più cospicuo di tutto il campionato (miglior realizzatore Cvitanich, ex Ajax, con 5), 12 trionfi e 43 punti. Ma sono dettagli, l’insieme resta notevolissimo.

Ora in Casa Amarilla tutti si augurano che il neopresidente Angelici, macrista di ferro, consenta a Falcioni di restare e provare a rinnovare un dominio a cui l’ex numero uno ‘xeneize’, oggi numero uno del governo di Buenos Aires, seppe dare il via a cavallo dell’inizio del nuovo millennio. Supremazia, questa, che col ritorno in Libertadores può assumere gli stessi connotati di quel fantastico ciclo.

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