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Champions League, Arsenal-Milan 3-0: i gunners sfiorano l’impresa epica, Diavolo ai quarti

6 marzo 2012 1.064 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) All’Emirates Stadium il Milan rivede gli spettri del “Riazor” e rischia di gettare all’ortiche l’intero vantaggio di quattro gol maturato nel match d’andata a San Siro con l’Arsenal. Gara mal giocata dai rossoneri, sotto di tre reti a fine primo tempo (Koscielny, Rosicky e rigore di Van Persie). Stanchi gli inglesi nella ripresa, più tonico e deciso il Diavolo, di nuovo ai quarti di Champions League dopo cinque anni d’attesa. E l’ultima volta, nel 2007, l’avventura si concluse con la coppa alzata al cielo.

In avvio, Allegri sceglie Mesbah nel ruolo di terzino sinistro ed El Shaarawy seconda punta, al fianco di Ibrahimovic. Robinho si piazza sulla trequarti, Emanuelson scala a centrocampo. Nell’Arsenal, Wenger è spregiudicato, lanciando un 4-2-3-1 ultraoffensivo: Oxlade-Chamberlain agisce in mediana con Song, il trio Walcott-Rosicky-Gervinho supporta l’operato di Van Persie. Gli inglesi ci credono fin da subito, e fanno bene. Al 7′ corner dalla sinistra di Rosicky, Koscielny viene dimenticato dai difensori rossoneri e di testa batte Abbiati. L’1-0 spaventa un Milan morbido, poco cattivo. Inizia a scatenarsi Van Persie: al 10′, imbeccato da Walcott in area, l’olandese conclude di destro in diagonale, trovando Abbiati pronto alla respinta. Il duello si ripete al 19′, quando il centravanti estrae dal cilindro un formidabile mancino da fuori area. Super parata in angolo del guardiano milanista, che però nulla può fare al 26′, quando Thiago Silva, nel tentativo di rinviare un pallone scomodo, serve involontariamente in area Rosicky. Il ceco si coordina e di piatto la mette all’angolino, 2-0. L’incubo di La Coruna si rifà vivo nelle menti degli ospiti, e in extremis la catastrofe è (quasi) completa. Oxlade-Chamberlain sfonda in area e viene chiuso a sandwich da Nocerino e Mesbah: per l’arbitro Skomina è calcio di rigore. Dagli undici metri Van Persie è implacabile. Il Milan, sconvolto, ha l’opportunità di mettere a tacere i festanti spettatori di casa, ma El Shaarawy (ben servito da Emanuelson), a tu per tu con Szczesny calcia sul fondo.

Allegri non cambia ad inizio ripresa. L’Arsenal si getta con cuore ed anima in avanti, ma le energie psicofisiche iniziano a scarseggiare. L’unica, per quanto gigantesca, opportunità dei gunners in tutto il secondo tempo arriva al 59′: destro di Gervinho sporcato da Mexés e respinto di piede da Abbiati; Van Persie scucchiaia in tap in ma l’estremo difensore milanista è favoloso nella replica a mano alzata. Qui, in pratica, si chiude il confronto. Il Milan rialza la testa, dimostra più personalità e sfrutta la tecnica individuale dei propri singoli, spezzando il gioco, ripartendo in velocità e dettando i ritmi dell’incontro. Ibrahimovic, pur non brillando, è prezioso in fase di possesso palla. Allegri toglie una punta, El Shaarawy, rimpolpando la mediana col redivivo Aquilani. Wenger se la gioca sino in fondo, inserendo due attaccanti (Chamakh e Park) rispettivamente in luogo di Oxlade-Chamberlain e Walcott. Ma l’Arsenal non ne ha più, è privo di energie per organizzare un ulteriore assedio. Il compito dei rossoneri viene complicato solo dalla scarsa concretezza offensiva: Szczesny è provvidenziale sia sul destro di Ibrahimovic al 76′, sia sul tocco sottomisura di Nocerino al 77′. Finale con Bonera per Mesbah al 90′ e privo di ulteriori emozioni. Allo scadere dei tre minuti di recupero, Skomina manda l’Arsenal a casa e il Milan ai quarti. Per Allegri, una liberazione.

(StadioSport.it)

IL BENFICA ELIMINA SPALLETTI – L’Italia mantiene il Milan in Champions ma perde un grande protagonista: Luciano Spalletti. L’ex tecnico della Roma, alla guida del suo Zenit, viene eliminato al “Da Luz” dal Benfica di Jorge Jesus. Ai russi non basta il 3-2 maturato all’andata al “Petrovskij”. Fatali i due gol lusitani messi a segno da Maxi Pereira in chiusura di primo tempo ed Oliveira al 90′.

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