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I campioni degli altri : Pelè

31 maggio 2012 2.248 views Nessun Commento

(A cura di Stefano Pieralli) Nella sua ultra centenaria storia, il calcio ha avuto campioni assoluti che verranno sempre ricordati anche da chi non ha avuto la fortuna di vederli giocare dal vivo, ma ugualmente ammirati grazie ad immagini di repertorio. Nel novero di questi campioni leggendari spicca un nome che per molti è il più forte calciatore di tutti i tempi: Edson Arantes do Nascimento, a tutti noto come Pelè. Nasce in Brasile nel 1940, cominciando a destare un’ ottima impressione negli osservatori locali tanto da essere notato da quegli del Santos che non se lo lasciano scappare, intravedendo in lui un possibile futuro fenomeno. Il suo inserimento fra le giovanili del Santos e successivamente in prima squadra, non tradisce le attese. Pelè cresce e matura in tempi brevissimi, dimostrando tutto il suo repertorio di giocate di classe, capacità atletiche di prim’ ordine, un’ attitudine straordinaria a segnare e a far segnare. La sua stella comincia brillare a livello planetario durante i Mondiali in Svezia del 1958. Appena diciottenne è già tra i principali protagonisti della nazionale verde-oro che conquisterà il suo primo titolo iridato, con la consacrazione proprio nella finale dove segna una doppietta, di cui uno dei gol più belli di sempre. Da lì in poi comincia la sua ascesa alla leggenda che di lì a breve diventerà. Lega tutta la sua carriera al Santos con cui vince trofei e campionati a ripetizione, fino alla doppia affermazione nella Coppa intercontinentale. Seppur non esistendo ancora tutti i metodi di comunicazione e di visibilità odierni, Pelè era un’ acclamata star internazionale che quando giocava con la sua nazionale nazionale diventava un vero evento per le platee. Detto del successo ai Mindiali del 1958, il Brasile bissò il successo anche nel 1962 con Pelè che giocò la prima partita e parte della seconda per essere fermato da un infortunio. Nel 1966 la spedizione verde-oro incappò in una delle sue apparizioni mondiali maggiormente negative. Anche qui Pelè soffrì particolarmente il gioco duro degli avversari al punto di essere stato impiegato solo parzialmente, con la sua nazionale che usciva mestamente nel girone eliminatorio. La grande rivincita arriva nel 1971 in Messico. Il Brasile era più che mai un’ orchestra di campioni con Pelè a sciorinare numeri stratosferici. Gol, assist, “quasi gol” spettacolari e giocate sopraffine, trascinano il Brasile ancora in finale. Il 4-1 con cui liquida l’ Italia è perentorio e assegna definitivamente la Coppa Rimet al Brasile. Nel 1974 la scia il Santos e il calcio, per poi rientrare a sorpresa l’ anno seguente nel campionato statunitense fra le file dei NY Cosmos, in cui assieme ad altri campioni assoluti fra cui Beckenbauer e Chinaglia, fece da ambasciatore del calcio negli States, riuscendo comunque a vincere, segnare e guadagnare ingaggi principeschi. La sua carriera si chiude definitivamente nel 1977. I suoi numeri e i suoi riconoscimenti sono assoluti. Fra i tanti bisogna ricordare l’ incredibile numero di reti segnate, oltre 1.000, che lo collocano fra i marcatori più prolifici della storia, ovviamente prendendo con la dovuta cautela le statistiche a quei tempi non del tutto affidabili. Di lui si potrebbe parlare ancora, ricordando le giocate e l’ ammirazione che suscitava in tutto il mondo, con intere popolazioni che si fermavano per vederlo giocare. In definitiva per molti è il miglior calciatore di sempre.


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