Preview Premier League 2012/13 (prima parte)
Dal prossimo week end si comincerà a fare sul serio e la Premier League, aprirà i battenti della stagione, con il City di Mancini che dovrà difendere il titolo conquistato dopo 44 anni dall’assalto dei cugini dello United forti del nuovo acquisto dell’ultima ora Van Persie, dal Chelsea che dopo la conquista della Champions si è rinforzato con gli arrivi di Hazard, Marin e Oscar. Dietro ci sono a mettere il bastone tra le ruote l’Arsenal, che col coltello tra i denti sta cercando di non farsi soffiare Song dal Barcellona, il nuovo Liverpool targato Rodgers e il Tottenham di Villas Boas che però dovrà fare i conti con la partenza direzione Madrid di Modric. Newcastle, Everton e Fulham sperano in un campionato tranquillo cosi come il Qpr, che con i soldi di Fernandes si è rinforzata in parecchi ruoli.
MANCHESTER CITY
Dopo due anni di ingenti investimenti, lo sceicco Mansour, nonostante non ci siano i problemi finanziari che hanno i cugini dello United, ha “chiuso” i cordoni della borsa lasciando in partenza a Mancini 10/11 della stessa squadra dello scorso anno, quella che ha vinto la Premier dopo 44 stagioni, il che la rende comunque la compagine da battere. L’unica vera faccia nuova del club è il mediano prelevato dall’Everton per 20 mln Jack Rodwell, che con molta probabilità sostituirà l’olandese De Jong che sembra prenderà la direzione Milano, quella nerazzurra. La difesa comandata dal nazionale Hart, potrà disporre del quartetto ben equilibrato Zabaleta, Lescott, Kompany, e Clichy, a centrocampo detto di Rodwell, c’è stato in carniere il sogno De Rossi, ma la Roma sembra abbia sparato alto, e allora ecco che Yaya Toure diventa ancora una volta il fulcro del City, con Barry (o Rodwell) che dovranno coprire le spalle all’inventiva di David Silva e Nasri con quest’ultimo alla stagione della definitiva consacrazione. In avanti Dzeko partirà senz’altro titolare nonostante voci di mercato, accanto ad Aguero, e sicuramente dopo l’ottimo avvio in Charity Shield verrà data chances ad “El Apache” Tevez che quando vorrà potrà trascinare tutta la squadra.
MANCHESTER UNITED
Malgrado i 500 milioni di debiti dovuti alla folle gestione dei Glazer, la quale senza dubbio la quotazione a Wall Street non ha portato benefici, proprio negli ultimi giorni di mercato lo United ha messo a segno il colpo a sorpresa: Robin Van Persie, prelevato dall’Arsenal per la bellezza di 23 mln di sterline, l’olandese che farà coppia con il capocannoniere della scorsa stagione Rooney, insomma quest’anno Ferguson all’ennesimo anno sulla panchina dell’Old Trafford li in avanti potrà avvalersi dell’artiglieria pesante. E anche in panchina non si scherza con Welbeck, positivo con la nazionale agli ultimi europei. Sopratutto avrà voglia di rivincita Chicharito Hernandez, che dopo l’esordio col botto, lo scorso anno, sia a causa anche l’infortunio di inizio stagione, sia per una sofferenza al turn-over, avrà voglia di spaccare il mondo, in attesa di un Mourinho suo grande estimatore che farebbe carte false per averlo a Madrid. Un’altro acquisto doc è stato quello del giapponese Kagawa che in teoria è stato preso per fare la seconda punta, ma con l’arrivo di Van Persie, per lui si proliferà un cambiamento: o partirà dalla panchina, o dovrà trasformarsi in regista, il che non sarà facile visto il modulo tanto caro a Fergie, con due ali come Valencia e Young (Nani partirà dalla panchina), e due mediani come Carrick e Scholes, con quest’ultimo incredibilmente ancora sulla breccia. In rosa ci sono ancora il “meraviglioso” Giggs che darà il suo contributo di classe in piccoli spezzoni. Occhio a Nick Powell che col tempo potrà ritagliarsi lo spazio necessario per imporsi: l’ex Crewe Alexandra vanta colpi straordinari e sicuramente darà un valore aggiunto al centrocampo dei Red Devils, che avrà anche il Cleverley un elemento da seguire, oltre alle doti tecniche, anche per la sua duttilità tattica. La difesa ritroverà il suo leader, il capitano Vidic dopo il grave infortunio che lo ha tenuto fermo per parecchio tempo, è uno dei principali motivi per la quale lo United ha perso il titolo per differenza reti. Accanto a lui ci sarà Rio Ferdinand, una vera e propria garanzia, mentre ai lati, nonostante voci che volevano i Reds vicini a Baines, sarà confermato Evrà sulla sinistra, mentre a destra ci sarà la concorrenza tra i fratelli gemelli Da Silva: Rafael e Fabio con quest’ultimo in odore di prestito. Il tutto davanti allo spagnolo De Gea, che dopo un inizio tentennante, ha estratto dal cilindro prestazioni splendide. Per lui sarà la stagione della consacrazione, anche in vista della nazionale, con Casillas che dovrà guardarsi le spalle dal gioiellino anche lui di Madrid, ma nativo calcisticamente dell’Atletico.
CHELSEA
Dopo un paio di anni di leggero anonimato in chiave di mercato, ecco che Abramovich, forse invogliato dalla vittoria in Champions, ha speso moltissimo e ringiovanendo la rosa, dando in mano a Di Matteo una squadra che insieme al duo di Manchester, sarà in pole per la conquista della Premier. La partenza di Drogba sarà sicuramente pesante, ma vuol dire pure che verrà data la chances della vita ad “El Nino” Torres che partirà a differenza dell’anno scorso sarà titolare. Con i veterani sul viale del tramonto Lampard ed Essien, sono stati acquistati Oscar dall’Internacional e sopratutto Eden Hazard che insieme a Mata darà tanta di quella velocità e tecnica da mettere in difficoltà chiunque. In mezzo a c0prire le spalle ai due piccoli gioiellini ci saranno lo stantuffo brasiliano Ramires, che ha pure tanta qualità da dare, oltre ad Obi Mikel confermato come “volante”. Da seguire l’altro “piccolino” Marin acquistato dal Werder Brema che nel corso della stagione avrà il suo spazio, mentre in difesa sarà ancora Terry il leader con Cahill o David Luiz al suo fianco. Sulle fasce confermatissimi Ashley Cole e Ivanovic davanti ad uno dei migliori estremi difensori del mondo: Peter Cech. Per Di Matteo è stata installata una vera e propria corazzata, lui che per la prima volta guiderà la squadra dall’inizio, sempre però con lo spettro di Guardiola, spesso nominato dalla stampa britannica ogni qual volta arriva un momento negativo. Good luck Roberto.
ARSENAL
A secco di trofei da sette anni, sempre sotto la guida di Wenger, i Gunners potranno essere la mina vagante del campionato. Certamente la partenza di Van Persie si farà sentire, ma gli acquisti di giugno Podolski e Giroud avevano probabilmente anticipato il tutto. Wenger abituato alle grandi partenze: Fabregas, Henry, Vieira, Nasri dovrà fare i conti con un’altro pezzo da novanta andato via dalle mure dell’Emirates. Arrivato dal Malaga Cazorla, la manovra dell’Arsenal si spera diventi più incandescente e meno laboriosa (lo scorso anno è stata la squadra con la percentuale più alta nei passaggi corti) e con Walcott che dal versante opposto si spera possa essere così, con appunto Giroud che sarà il perno li davanti a sfruttare la sua abilità in area di rigore. Foltissimo il roster li in mezzo al campo con Song (si spera che si resisti alle avances del Barça), Diaby e Arteta, elementi di tutto rispetto, oltre a Chamberlain, mentre si attende l’esplosione di Wilshere, vero e proprio talento dalla riabilitazione all’infortunio alla caviglia che darà quella classe necessaria. Nel reparto arretrato inizialmente non ci sarà Bacary Sagna che infortunatosi ai legamenti ha saltato l’europeo, il francese verrà sostituito dal connazionale Djorou. In mezzo da ampie garanzie Vermaelen, mentre nutrono ampi dubbi Koscienly e Mertesacker. Promosso a pieni voti Kieron Gibbs che partirà nell’undici titolare sulla fascia sinistra, in porta malgrado un europeo macchiato dall’espulsione nella gara inaugurale con la sua Polonia contro la Grecia, confermato Szscesny.
TOTTENHAM
Ancora se non ufficiale, Modric si accaserà al Real Madrid per 26 mln, una cifra ragguardevole che soddisfa mister Villas Boas, che vorrebbe che la trattativa andasse in porto velocemente, in modo da poter avere sia M’Vila che Joao Moutinho, con quest’ultimo suo vero e proprio pupillo. Dopo una stagione straordinaria, gli Spurs hanno puntato su VB per poter quantomeno confermarsi li al vertice, ed in attesa dell’affare in uscita di Modric, sono stati acquistati l’islandese Sigurdsson che diventerà l’uomo chiave della linea mediana che vedrà senz’altro Parker in cabina di regia e Van der Vaart che avrà il compito di dare geometrie ed inventare, mentre Vertonghen agirà in fase difensiva accanto a Dawson. In porta c’è ancora Friedel, ma si sognano ancora Julio Cesar e Lloris mentre si tiene d’occhio Jack Butland stellina dell’under 21 inglese e del Birmingham City. In avanti c’è poca scelta con Defoe che partirà titolare e avrà ai suoi lati schegge del calibro di Lennon e sopratutto di Gareth Bale, che delizierà la platea con le sue falcate lungo l’out sinistro e le immancabili pennellate sui calci piazzati, in un 4-3-3 che si spera sia spettacolare per il caldo pubblico del White Hart Lane.