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ROMA-ATALANTA 3-0 – Si vola ai quarti di Coppa Italia. Ennesima idiozia di Osvaldo

12 dicembre 2012 1.246 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Temevo molto questa partita. Per tanti motivi. Anche per una fatto puramente statistico. Negli ultimi due precedenti in Coppa Italia con l’Atalanta, la Roma era uscita a testa bassa e con le ossa rotte. Con Zeman, nel 1998-1999, e con Capello, nell’annata tricolore 2000-2001. Stavolta è andata bene, nel risultato e nella prestazione. Il 3-0 finale è un viatico fondamentale per mantenere alto il morale del gruppo (e dei tifosi) e proseguire il percorso in Coppa. Personalmente non sopporto chi snobba o ritiene “di secondo piano” una manifestazione alla quale tengo in maniera morbosa.

Alzare al cielo un trofeo è sempre emozionante, anche se non si tratta della Champions League. La Roma non avrà la bacheca del Real Madrid, ma livello nazionale vanta pur sempre un primato (condiviso con la Juve). Vado fiero ed orgoglioso delle nostre nove coppe. E vorrei tanto la decima, con annessa stella d’argento. Vorrei soprattutto tornare a vincere qualcosa dopo quattro anni. E considerando lo scudetto un’utopia, ritengo doveroso, da parte della Roma, puntare in maniera decisa alla finale dell’Olimpico del prossimo 26 maggio. Il primo ostacolo, intanto, è andato. Atalanta in versione originale con i titolari al loro posto. Moralez, Schelotto, Cigarini, Denis. Colantuono li getta nella mischia tutti, col chiaro intento di giocare un brutto scherzo a Zeman. Piani guastati già al 20′. Pjanic (migliore in campo) scaglia un gran destro da fuori area che Consigli contribuisce a trasformare nell’1-0. Altri dieci minuti, filtrante di Destro per Osvaldo, “spallata” dell’italoargentino a Raimondi e spietato tocco in anticipo sul portiere nerazzurro. Ad inizio ripresa, tris di Mattia a chiusura di un contropiede perfetto, imbastito da De Rossi e rifinito da Pjanic.

Qualche preoccupazione dal 53′ in poi, grazie all’ennesima sciocchezza di Osvaldo, espulso dal tragicomico arbitro Carmine Russo (due rigori solari negati per parte) per un’insensata gomitata rifilata in piena area a Matheu sugli sviluppi di un corner. Fortunatamente, pochi i rischi corsi da Stekelenburg, peraltro molto bravo e attento. Bene più o meno tutti. In crescita Piris e Bradley, diligenti Burdisso e De Rossi, buon esordio del 17enne centrale Romagnoli. Da rivedere Nico Lopez (al rientro dopo tre mesi), migliore in campo in assoluto Miralem Pjanic. Il bosniaco, autoritario e decisivo, sta finalmente iniziando a dar sostanza al suo indiscutibile talento. Speriamo non si fermi. Auguriamoci, soprattutto, che continui a far bene la Roma. Ora Chievo e Milan, poi il panettone. Che sapore avrà? Lo sapremo tra circa dieci giorni.

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