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UDINESE-ROMA 1-1 – Persa una grande occasione. Ora sei punti prima del derby

10 marzo 2013 1.389 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Stavolta sono molto deluso. Il pari in casa dell’Udinese, in se per se, non è un cattivo risultato. Ma la classifica (tutt’altro che straordinaria e soddisfacente) obbliga la Roma ad andare oltre l’ordinario, raccogliendo più punti possibili, vincendo anche battaglie sulla carta dure e difficili. E il rimpianto sta proprio qui. Vedendo i novanta minuti del Friuli, l’Udinese tutto è stata fuorché un’ostica rivale. Squadra lenta, senza idee e appesa esclusivamente alle invenzioni di un paio di giocatori (Muriel e Di Natale). Altra storia rispetto alle ultime due stagioni, quando affrontare i bianconeri equivaleva a vedersela con una delle migliori realtà del torneo. Già, ma la Roma cos’è stata? E’ stata di più? No. Finché Totti è rimasto in campo, i giallorossi son stati leggermente superiori. Ed una volta trovato il vantaggio (con Lamela, al 20′), hanno gestito e amministrato, senza correre troppi rischi. Poi è arrivata la strana scelta di Andreazzoli. Una mossa che mi ha spiazzato.

Via il Capitano, al 61′, dentro il peggior Osvaldo dell’ultimo anno e mezzo. La Roma ha subito incassato gol da Muriel (la sfiga in tal senso ci mette sempre del suo) e ha perso riferimenti in campo. O meglio, ha perso il Riferimento. Il punto d’appoggio, colui che si abbassa, prende palla e fa girare la squadra. Lamela si è messo a fare il Totti, ma con molta meno lucidità e caratteristiche completamente diverse. La Roma ha perso qualità e incisività, eppure in superiorità numerica (espulso Heurtaux al 73′) ha avuto due chance importanti. Una con Torosidis, fermato irregolarmente in area (fallo non sanzionato da Guida), e l’altra con Osvaldo, tutto solo davanti a Brkic all’89′, incapace di buttare un misero pallone in fondo al sacco. Nel complesso, son mancate le caratteristiche essenziali. Furore, cattiveria, velocità, intensità. Serviva di più, molto di più. Che sia di lezione a tutti, squadra e tecnico, in vista di Parma e Palermo. Due tappe che precederanno la sfida più calda e sentita, il derby del 7 aprile. Chi vuole andare in Europa, salga sul treno. Ora o mai più.

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