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MILAN-ROMA 0-0 – Un’altra serata grigia. L’Europa passa attraverso il derby

13 maggio 2013 1.450 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Ora è ufficiale. Per andare in Europa, la Roma dovrà vincere la finale di Coppa Italia del prossimo 26 maggio contro la Lazio. Era l’ipotesi che ci auguravamo di scacciare, l’idea che non ci piaceva affatto. Ahinoi, sarà proprio così. Tra due settimane, oltre al trofeo, oltre al derby, oltre al resto, ci giocheremo anche la possibilità di disputare una competizione europea nella prossima stagione. Il peggio del peggio. Il dramma che diventerà partita e ci farà passare novanta minuti (o forse centoventi) da incubo. E’ ancora presto per pensarci. Ora c’è Milan-Roma di cui parlare, l’ennesimo scempio di una stagione snervante. Partita difficile sulla carta, molto meno sul campo, contro un avversario affatto irresistibile. Balotelli (nervoso come al solito) ed El Shaarawy sono stati due fantasmi, il centrocampo senza Montolivo ha garantito poca qualità, così come i due esterni De Sciglio e Constant. La Roma si è ritrovata in superiorità numerica al 40′ del primo tempo (espulso Muntari per raptus isterico nei confronti di Rocchi) senza riuscire minimamente ad approfittarne.

I giallorossi, di nuovo in campo con il 4-2-3-1 (Marquinhos terzino destro, Bradley-Perrotta centrali davanti alla difesa, Marquinho riproposto titolare nel trio dei trequartisti), in poco meno di un’ora in undici contro dieci non sono riusciti quasi mai a tirare in porta, facendo il solletico a Christian Abbiati. Impressionante la lentezza delle gesta dei giocatori romanisti. Piantati a terra, legnosissimi, bloccati da non si sa cosa. Il pluriesaltato Dodò, oltre ad un paio di battibecchi con Balotelli, ha fatto poco, sfidando raramente il dirimpettaio De Sciglio. Il centrocampo, anche con l’ingresso in corso d’opera di Pjanic, ha costruito meno del minimo. E davanti gli uomini chiave son rimasti a guardare. Lamela non è andato aldilà di qualche numero isolato (ed un rigore solare procuratosi all’87′, non segnalato da Rocchi), Osvaldo ha dialogato poco con i compagni cercando sempre la soluzione personale, mentre Totti, dopo un inizio promettente, si è spento. Finendo con l’espulsione diretta al 92′ per gomitata volontaria ai danni di Mexés. La ciliegina sulla torta di una serata malinconica e di una stagione disastrosa, che può esser salvata solo da un miracolo. O meglio, da novanta minuti. Durante i quali il destino dovrà esser nostro fedele alleato.

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