ROMA-NAPOLI 2-1 – Si chiude con il sorpasso alla Lazio. Una gioia in extremis
(di Alessio Nardo) Il calcio è sempre più strano. La partita teoricamente più inutile, scialba e piatta del campionato finisce per regalarco l’unico vero motivo di gioia dell’anno. Siamo davanti alla Lazio, finalmente, dopo due stagioni. Ristabilito l’ordine naturale delle cose, rispettata la gerarchia storica, riconquistata l’egemonia cittadina (almeno per una settimana…). E’ servito un mezzo miracolo. Nessuno, all’intervallo di Roma-Napoli (0-0, stesso risultato di Cagliari-Lazio) avrebbe scommesso un centesimo sul sorpasso. E invece, et voilà. In quarantacinque minuti cambia tutto e si esce dallo stadio con il sorriso sulle labbra. Da archiviare i primi 45′con gli azzurri. Del tutto inutili, ininfluenti, quasi non giocati. Molto meglio la ripresa, condita dai gol iniziali di Marquinho e Destro e dagli attacchi finali del Napoli, con guizzo dell’onore firmato Cavani. Poi l’oooh della Sud, il tabellone che dice 1-0 Cagliari e la speranza viva negli occhi di tifosi. Sì, al triplice fischio di Banti siamo davanti. Di nuovo. Che bello.
Andreazzoli chiude il suo campionato con una media punti di tutto rispetto (1,86). Va detto. Ahinoi, le disastrose sconfitte con Palermo e Chievo ed il maliconico pari col Pescara non ci consentono di guardare aldilà del sesto posto. Il leggero miglioramento rispetto al settimo dello scorso anno è avvenuto. Mi piace pensarla così, con positività. E aggrapparmi a tutto pur di trovare preziose energie psicologiche in vista della settimana che ci porterà al derby. Di questa gara, sotto sotto, anche sfiorando l’argomento, abbiamo già detto tutto. Inutile fare giri di parole, perdersi in dettagliate analisi. E’ la stracittadina più importante della storia, la gara che decide una stagione. Si può alzare un trofeo godere, e andare in Europa. O restare a mani vuote. La differenza è notevole e sta tutta nei novanta (o centoventi) minuti di domenica prossima. Non faccio pronostici né azzardo previsioni. Che sia una grande Roma, degna del suo popolo d’innamorati. Che dia tutto, fino alla fine. Che sia degna del compito che le spetta. Poi, la legge del calcio darà la sua sentenza.