ROMA-LAZIO 0-1 – La Coppa Italia è meritatamente di Petkovic
(di Alessio Nardo) Per prima cosa, correttezza e sportività nell’analisi globale dell’incontro. La Lazio ha vinto la Coppa Italia con merito. Si è mostrata ancora una volta più forte, più cinica, più fisica, più pronta di una Roma assolutamente imbarazzante. Ai ragazzi di Petkovic è bastato poco per portare a casa la vittoria. Una serena gestione difensiva, un po’ di determinazione e l’affondo decisivo a venti minuti dal termine con il gol partita di Lulic. Tutto fin troppo elementare, reso leggermente complicato dalla tensione oggettiva di un match così importante. Nel derby, aldilà dei valori, contano le palle e la grinta. La Lazio, pur crollata nella seconda parte di stagione, ha dimostrato di averne di più. Gli uomini di Andreazzoli hanno confermato quanto mostrato negli ultimi mesi. Zero gioco, zero organizzazione, palla a Totti (o a Lamela) sperando di veder accesa una luce. La classica minestra, che viene bene solo se la base è solida.
Il gioco capelliano (o ranieriano) si può fare se l’organizzazione difensiva è impeccabile ed il centrocampo garantisce un adeguato livello di copertura. Ma se i centrali si chiamano Burdisso e Castàn (non certo affiatati in questa stagione), se i terzini sono Marquinhos (fuori ruolo) e Balzaretti (pressoché disastroso) e soprattutto se la mediana è composta da Bradley e De Rossi (il primo scarso, il secondo in pessime condizioni atletiche e mentali) viene meno tutto il resto. Se poi anche gli uomini d’attacco combinano poco (Lamela e Totti male, Destro malissimo, Marquinho a sprazzi), ecco che la sconfitta diventa una conseguenza quasi inevitabile. E’ una brutta botta, devastante. Ma il calcio non finisce oggi. Si deve e si può sempre ripartire, con delle idee. La Roma di questi due anni è un gigantesco (e non magnifico) errore, un insieme di personaggi sbagliati e strategie fallimentari. Ci vorrebbe un cambio di rotta, una totale inversione di tendenza. Ma ho poca, pochissima fiducia che questo possa avvenire.