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EDITORIALE di Emanuele Tiso

10 marzo 2016 1.255 views Nessun Commento

Di Emanuele Tiso

Eccoci qui,il tempo passa, cambiano e cose ed anche le vedute, in questo caso anche gli interpreti, cioè noi, sono cambiati; intatta resta, invece, la passione per questo splendido sport.

Ebbene sì, siamo un gruppo di calciofili e oggi mi permetto di scrivere che sarà, metaforicamente parlando, un nuovo inizio per questo sito. Sarà il nostro lunedì, il nostro inizio settimana, sarà un percorso che ci porterà a vivere insieme i weekend di campionato, gli infrasettimanali di coppa e ci porterà a dedicare tempo alle serie cadette e ad i campionati esteri; tutto ciò mossi dalla stessa “verve” che ha contraddistinto i precedenti collaboratori.

Proprio in loro favore, ossia dei precedenti redattori e collaboratori, vorrei spendere alcune righe. Vorrei in primo luogo complimentarmi con loro per l’eccelso lavoro svolto sino a questo momento per questo sito ed in secondo luogo porgere, nel modo più sincero e leale, un sentito augurio per i lavori ai quali attualmente si stanno dedicando.

Detto ciò, concluse quindi le formalità di rito, è giunto il momento di tornare ad occuparci di ciò che veramente ci interessa.

RICOMINCIAMO DA DOVE CI ERAVAMO LASCIATI.

Ripartiamo dal 2013, vorremmo poter raccontare a voi, affezionati lettori, di scoppiettanti avvenimenti nel calcio nostrano, di capovolgimenti di fronte riguardanti la lotta Scudetto o la lotta per accedere alla Champions, ma nulla di tutto ciò effettivamente può essere raccontato, dal 2013 ad oggi si sono visti pallosissimi campionati a senso unico.

Sarebbe scontato tessere un necrologio di un campionato ormai meno competitivo della Liga spagnola o della Premier League inglese perciò preferirei darvi il “bentornato” concentrandomi su quello che è il campionato in corso. E già, il campionato che per la legge dei grandi numeri molti consideravano potesse essere vinto dalla Roma che mai come in estate, grazie ad un buon lavoro sul mercato, sembrava essersi avvicinata minacciosamente alla Juve campione e dominatrice indiscussa degli ultimi tornei.

Ovviamente, a discapito delle previsioni, il campionato in corso ha contribuito ad insegnare a noi tutti che la legge dei grandi numeri nel calcio non esiste, piuttosto ci ha insegnato a credere nelle favole, nella favola di mister Sarri, un verace comunicatore di origini napoletane, che ha fatto del dialetto e dell’intercalare toscano, acquisiti dopo anni di permanenza, i suoi scudi protettori. Proprio Sarri, il provinciale DOC, che ancora va girando per i campi della Serie A con le tute e la sigaretta in bocca, ha portato il Napoli a giocare un calcio “galactico”, quello che non era riuscito ad imporre il suo predecessore Benitez, il quale ha peraltro fallito nella sua esperienza a Madrid, dove di calcio “galactico” se ne intendono e dove, infatti, don Rafa non è durato nemmeno un girone di campionato.

Sono stati, inoltre questi, gli anni di squadre rivelazione; come potrei non citare le neopromosse Frosinone e Carpi che si sono affacciate per la prima volta quest anno al palcoscenico della Serie A, come potrei non ci tare il Sassuolo che macina vittorie e si è stabilito da ormai circa 2 anni nella parte sinistra della classifica grazie alle giocate del suo gioiello Berardi ed alla sublime preparazione tecnico-tattica del suo allenatore, Di Francesco; supportati dalla passione del facoltoso patron Squinzi.

Sono stati questi gli anni in cui in Italia si è tornato a vedere un bel calcio, proposto nella maggior parte dei casi da squadre non di primissima fascia, in grado comunque di entusiasmare i più viscerali ammiratori della Bòla, mi vengono in mente l’Empoli e lo stesso Sassuolo.

Sono stati questi gli anni delle grandi squadre decadute, sono stati gli anni delle milanesi assenti dalla lotta per le posizioni di vertice del torneo. Come prima o poi sarebbe dovuto accadere, la crisi finanziaria ha colpito anche i magnati del calcio nostrano che si sono trovati costretti a cedere le loro quote di maggioranza delle squadre dei quali erano in primis tifosi; ciò è successo ad esempio all’inter con Moratti trovatosi costretto a cedere il passo al più facoltoso Tohir.

Sono stati gli anni dei più clamorosi crack societari dopo quelli dei primi anni 2000, sono stati gli anni in cui si è scoperto un Parma fragile economicamente e soprattutto nella struttura societaria che ha dovuto alzare bandiera bianca e ripartire, a causa di una scelerata gestione economica, dai dilettanti! Vorrei quindi fare un sincero in bocca al lupo al presidente Nevio Scala ed al suo intero staff affinché non impieghino più del tempo necessario a tronare a competere su campi che meglio si adattano alla caratura ed al prestigio del Parma Calcio.

Sono stati questi gli anni in cui la Nazionale italiana non è riuscita nell’intento di imporsi a livello mondiale conducendo peraltro una fallimentare spedizione in terra brasiliana in occasione del mondiale; ciò come noto ha determinato le dimissioni del presidente della federazione Abete e del CT della nazionale Prandelli il posto dei quali è stato preso da Antonio Conte e dal non poco discusso Tavecchio.

Sono stati questi gli anni degli scandali all’interno della FIFA, scandali che hanno visto protagonisti, dal punto di vista legale, i maggiori dirigenti dell’organo stesso e in particolar modo il presidente Blatter; il coinvolgimento di tali personalità ha portato ad un periodo caotico seguito dalle elezioni che hanno visto vittorioso Infantino, ex segretario generale UEFA, dal quale, perché no, sarebbe lecito attendersi un percorso lavorativo che porti ad un calcio più moderno e pulito.

Sono stati questi anni certamente poco floridi dal punto di vista delle situazioni di classifica per il nostro calcio ma anni comunque pieni di avvenimenti, speriamo quindi a partire da ora che possiamo raccontarvi; a 360 gradi, tutto ciò che succederà nel mondo del calcio; speriamo inoltre che voi possiate apprezzare il nostro modo di farlo seguendoci quindi numerosi.

Un caloroso abbraccio da noi tutti.

BEN TORNATI!

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