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Editoriale: Ogni maledetta domenica.

23 marzo 2016 1.046 views Nessun Commento

Editoriale di Emanuele Tiso

Ogni maledetta domenica, anzi, le domeniche non sono poi così maledette, arriva il momento di mettersi sul divano per vivere quella che io chiamo “domenica all’italiana”. E già, sempre la stessa storia, ogni maledetta domenica, anzi no, abbiamo detto che la domenica non è affatto maledetta; tornando a noi, questa domenica non è stata la mia classica domenica, già una maledetta domenica che poi maledetta non lo è stata nemmeno questa volta.

Passi mesi ad organizzare il pranzo con gli amici dell’università che miracolosamente decidono di venire ad Anzio, esatto, non ho scritto una balla, proprio ad Anzio, dove tu trascorri nel modo più atarattico possibile la tua vita. Così colti dall’epocale dubbio riguardante la scelta del ristorante, Alceste sì, Alceste no, Alceste 40 euro.. Alceste sì, si va tutti da Alceste.

Ci sono gli amici dell’università ed ovviamente per non fare la sagra del salame ci sono anche le nostre amiche e quindi si presuppone o meglio si era presupposto che il calcio avesse dovuto abbandonare le nostre menti, parlando onestamente ho detto “si era presupposto”, proprio così, tutte presupposizioni.

Entro e saluto Gino, che poi in realtà si chiama Igino, ma io lo voglio chiamare Gino perché sono affezionato a questa storpiatura che mi accompagna sin dai tempi delle elementari. Insomma lo saluto e la prima che faccio, prima ancora di chiedere quale fosse il tavolo che mi aveva preparato, è chiedere i risultati delle partite di Serie A e Lega Pro. Di lì in poi un susseguirsi di geniali escamotage illuminanti, partoriti dalle calciofili menti dei ragazzi, per riuscire a vedere le partite delle rispettive squadre o quantomeno le azioni salienti delle sfide di campionato.

Dopo aver potuto, essendomi arrangiato, godere del consueto maledetto spettacolo domenicale, tornato a casa, non avevo solo la pancia piena di cibo ma anche la testa piena di idee che ho deciso di condividere, ovviamente a freddo e dopo lucide considerazioni, con voi, amici miei.

Parto dalla partita che con più entusiasmo e passione ho seguito nel fine settimana “Roma – Inter”, una partita di alta classifica tra squadre che inseguono obiettivi di tutto rispetto (la Champions Leauge) una partita che sarebbe potuta essere valida per la lotta scudetto ma le squadre che nella lotta scudetto sono impantanate in questo momento, lo scorso fine settimana, hanno giocato di domenica e Roma – Inter è stata sabato; dunque, nessuna lotta scudetto. Una partita, questa, giocata certamene ad un livello tecnico inferiore al reale, la Roma non ha giocato da Roma e l’Inter ha fatto la partita della stagione. Partita che ha regalato poche soddisfazioni e poco “calcio spettacolo”.

I tifosi, gli appassionati di sport avranno quindi pensato di dover aspettare domenica per vedere del buon calcio, dato che anche l’Empoli che in fondo di buon calcio ne ha giocato molto nell’arco della stagione, è decisamente nella forma fisica e soprattutto mentale. Dunque eccoci, la solita maledetta domenica; tra partite che avrebbero potuto mettere in luce un buon calcio c’era, alle 15.00, Torino – Juventus.

Torino – Juventus merita un capoverso per se, proprio perché giustamente come dice Giampiero Ventura la forza ed il lavoro della Juventus va elogiato, non voglio essere di certo io ad esimermi da tali onorificenze, ma voglio essere io, allo stesso modo, a gettare le basi per una dolce polemica anche qui, anche su Magic Football, voglio dire, come dico che la Juventus è ancora la squadra da battere per caratteristiche tecniche ma soprattutto per compattezza mentale, che questa Juventus non potrebbe che vincere le partite per gli scandalosi arbitraggi, conditi da saporitissime sviste al sapore di “aiutino”, che consentono alla squadra/corazzata allenata da Max Allegri di godere di buoni vantaggi durante le partite, vantaggi dei quali, peraltro, una squadra davvero così forte, non avrebbe bisogno. Se sul web la becera ironia dei tifosi illustra come la posizione di partenza di Maxi Lopez fosse effettivamente in fuorigioco, se avesse avuto realmente le corna del miglior cervo maschio del branco anche in campo, io mi sbalordisco come ancora possano mandarsi arbitri in campo di una così scarsa competenza senza dargli un valido sostegno, che in questo caso è la moviola in campo. Non parlo e non voglio assolutamente, categoricamente, parlare di malafede degli arbitri, voglio esclusivamente riferirmi alle loro scarse, infime, ridicole competenze nell’arbitrare partite di calcio, cosa tra l’altro per la quale vengono profumatamente pagati.

Preso dalla delusione mi butto sul Prato che purtroppo naviga nelle basse zone di classifica in Lega Pro (gironeB). Mi butto sul prato per sostenere anche solo con la mente e lo spirito il mio amico Giuliano Regolanti, nemmeno dal Prato ovviamente arrivano le soddisfazioni che speravo di ottenere, la squadra infatti si schianta contro il Rimini rischiando di compromettere irrimediabilmente una classifica a dir poco critica, ma fa nulla io voglio bene a Giuliano e sosterrò ancora il Prato in questa stagione anche se mi regala meno soddisfazioni della Roma.

FORZA PRATO, FORZA GIULIANO!

Finito il tempo degli slogan non si fa nemmeno in tempo a percorrere la strada da Alceste a casa, probabilmente a causa della pancia troppo piena, che ci si trova di fronte alla partita del Napoli. Credo che il Napoli non è da analizzare, il Napoli della stagione 2015/2016 può essere definito con un solo aggettivo

HIGUAIN,

un allenatore modesto e capace ad insegnare cose semplici ai giocatori dopo averli messi al loro posto in campo merita un sincero attestato di stima da parte mia e di tutti quelli che amano il buon calcio, dire altro sul miracolo calcistico di questa Serie A mi sembra superfluo, a tratti profano.

Curioso è invece il finale della 30 giornata di campionato. Nell’immaginario collettivo infatti la partita della domenica alle 20.45 è la ciliegina sulla torta, la partita che tutti dovrebbero seguire per il solo spettacolo che dovrebbe garantire. Invece no, alle 20.45 è andato in scena uno dei più brutti Milan – Lazio della storia, probabilmente, uno dei più brutti posticipi di sempre. Due squadre che improvvisano, secondo il mio modo di interpretare questo sport, soluzioni anche poco efficaci per prevaricare, goffamente, sugli avversari che in realtà sono altrettanto scarsi. Questa confusione tattica, le contestazioni alle società e le manifeste accuse nei confronti degli allenatori da parte delle, sempre contestate, società non hanno fatto in modo che lo spettacolo in campo fosse all’altezza del blasone della partita e di questo ce ne siamo dovuti fare una ragione tutti noi, appassionati del posticipo.

Certo è che se questo è il livello di calcio che le italiane avrebbero potuto esprimere nelle coppe europee qualora ad andarle a disputare fossero state queste due formazioni, sono felice che a giocare per la Champions o l’Europa League saranno Juventus, Napoli, Roma, Inter e Fiorentina.

Detto ciò, vista l’ora, credo che abbandonerò i miei propositi di torturarvi con le mie filosofie sportive, convinto di aver tuttavia scatenato in voi una vena polemica e sperando che possiate esprimere riguardo tali riflessioni un commento o che quanto meno tali pensieri ne scaturiscano degli altri in voi.

A presto,

Emanuele Tiso.

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