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Qualificazioni Euro 2012 : Italia, misero 1-0 contro le Isole Far Oer

2 settembre 2011 1.467 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Uno sbadiglio lungo novanta minuti. L’Italia di Cesare Prandelli agguanta virtualmente la qualificazione agli Europei 2012 con un misero 1-0 sul campo delle Isole Far Oer. Ci si aspettava di più, sul piano del gioco e delle invenzioni individuali. Poca roba, ma l’importante in certi casi è arrivare a dama: tre punti in tasca e arrivederci nord. Freddo gelido e sciarpe al collo dei presenti accompagnano la settembrina gita azzurra. Le qualificazioni europee impongono trasferte di questo tipo: gare che non entreranno mai nella storia, ma che vanno giocate. Non si scappa. Un anno fa, all’Artemio Franchi di Firenze, i simpatici boscaioli faroesi vennero seppelliti da un’ingenerosa goleada. Stavolta va peggio, nonostante l’inizio show. Il 4-3-1-2 “spettacolo” scelto da Prandelli (Buffon tra i pali; Maggio, Ranocchia, Chiellini e Criscito in difesa; De Rossi, Pirlo e Thiago Motta a centrocampo; Montolivo alle spalle di Cassano e “Pepito” Rossi) offre subito segnali di netta supremazia. Dopo due minuti l’Italia ha già sul taccuino tre palle gol. L’esuberanza (un po’ goffa) del portiere Torgard si rivela efficace sui tentativi di Montolivo e Cassano. Al 10′ ecco il guizzo che sblocca il risultato: classico lancio di Pirlo a “pescare” Cassano sul filo del fuorigioco, il barese aggira l’estremo difensore e deposita nel sacco.

I nostri avversari appaiono impotenti e intimiditi, l’Italia viaggia che è una meraviglia. Il percorso appare chiaro: si va verso la goleada. Ma il calcio, si sa, è una brutta bestia e a questi livelli è vietato rilassarsi. L’Italia lo fa e paga dazio. I ritmi s’abbassano, l’ispirazione collettiva (e singola) cala a dismisura, con l’effetto di trasmettere coraggio agli impauriti meccanici, falegnami e insegnanti nordici. E’ proprio un maestro delle elementari, tal Olsen, a sferrare un gran sinistro da fuori area al 24′: palo pieno! Il catino di Torshavn (peraltro poco affollato) a suo modo si entusiasma, osservando i giocatori in campo opporsi con indomito coraggio ai celebri campioni azzurri. Prandelli storce il naso, le inquadrature televisive non mentono: l’insoddisfazione è lampante e si taglia col coltello. Si fatica a creare gioco. Rossi non è ispirato, Cassano e Pirlo fanno cose buone ma al rallentatore, Montolivo offre semplici sprazzi del suo talento, De Rossi e Thiago Motta svolgono il normale compitino di giornata. Le uniche due occasioni nel finale di frazione sono due botte dalla distanza di Danielino (De Rossi) e Mimmo (Criscito), entrambe ben sventate dal puntuale Torgard. Si va negli spogliatoi.

La ripresa ricalca le orme dei primi 45′, escludendo l’iniziale dominio azzurro. L’Italia riparte come aveva finito. Giochicchiando e facendo presenza, senza dare impulso, brio e fantasia alla propria manovra. Prandelli tenta due astute mosse per risollevare la situazione: più sostanza davanti con Pazzini al posto di Rossi (al 58′) e maggior qualità in mediana con Aquilani per Thiago Motta (73′). In mezzo, la grande chance al 70′. Firmata Cassano-Pazzini? Macché. Edmundsson-Holst! Il primo si allarga sulla destra scodellando perfettamente in area, Chiellini “buca” l’intervento e Holst col mancino (da due passi) coglie una traversa clamorosa. I 50.000 abitanti delle Far Oer si disperano, Prandelli continua a masticare amaro. L’Italia mostra enormi problemi di fraseggio e gioco, riscoprendosi compassata, lenta e scarsamente dinamica. Pazzini s’impegna ma l’intesa con Cassano (peraltro stanco) non è quella dei bei tempi blucerchiati. Aquilani fa molta confusione, Pirlo (come Antonio) non ne ha più. Cresce alla distanza De Rossi, forse l’unico a far presenza, con energia, nel finale di gara. A nulla serve l’ingresso di Balotelli all’85′ (fuori Cassano): il caso umano di Mancini non ha tempo né modo di incidere sul risultato. Finisce 1-0, tre punti in tasca. Ora la Slovenia, poi altri otto mesi abbondanti per preparare bene il viaggio in Polonia e Ucraina.

LE PAGELLE AZZURRE

GIANLUIGI BUFFON 6
Spera di passare una tranquilla serata di fine state. E invece? Le Far Oer colgono due legni (uno per tempo) costringendolo a restare all’erta.

CHRISTIAN MAGGIO 6
Abbastanza dinamico nel primo tempo, con discese continue ed insidiose. Nella ripresa bada più alla fase difensiva.

ANDREA RANOCCHIA 6
Meno esuberante di Chiellini, ma a conti fatti anche meno pasticcione.

GIORGIO CHIELLINI 5,5
Qualsiasi partita sia, lui gioca sempre allo stesso modo. Ci mette tigna, impegno, grinta e voglia, ma anche quell’esagerata verve che spesso va a discapito della concentrazione. Clamoroso il “buco” al 70′ su cross dalla destra di Edmundsson: l’eventuale gol di Holst sarebbe stato (in gran parte) sulla sua coscienza.

DOMENICO CRISCITO 5,5
Super contro la Spagna venti giorni fa, anonimo con le Far Oer. L’unica cosa buona della sua partita? Il sinistro deviato da Torgard a fine primo tempo. Poi, poca roba e un po’ di sofferenza in copertura.

DANIELE DE ROSSI 6
Malino nel primo tempo, molto meglio nella ripresa. Il romanista sperimenta ancora una volta il ruolo d’intermedio. Chissà che non gli tocchi farlo stabilmente anche nella Roma, visto l’arrivo di Gago.

ANDREA PIRLO 6
Gioca alla sua maniera solo venti minuti, che bastano e avanzano all’Italia per portare a casa il successo. Da un suo lancio nasce il gol decisivo di Cassano. Poi sembra andare in letargo. Buone cose, ma fatte troppo piano.

THIAGO MOTTA 5,5
Passeggia, trotterella, si esibisce nel “tocchetto” pratico. Classico mediano oscuro. Contro le Far Oer si potrebbe fare di più in termini di coraggio e iniziativa (dal 73′ ALBERTO AQUILANI 5 – Tenta un paio di cose interessanti, ma le sbaglia).

RICCARDO MONTOLIVO 5,5
Ha un gran destro e ogni tanto lo scaglia dalla distanza. Ci prova due volte, ma aldilà dei tentativi a rete dovrebbe far pesare maggiormente il suo talento a centrocampo.

GIUSEPPE ROSSI 5
E’ ormai la stellina di quest’Italia. A Torshavn, però, non ne azzecca una. Poco ispirato, “stecca” la gara facile facile (almeno sulla carta) in terra nordica. Ci auguriamo che non stia sentendo la pressione di un ruolo così importante in azzurro (dal 58′ GIAMPAOLO PAZZINI 6 – Ha voglia e s’impegna, rientrando spesso sulla trequarti ad aiutare i compagni. Davanti non è assistito a sufficienza).

ANTONIO CASSANO 6
Segna il gol decisivo e regala tre punti all’Italia. Questo dovrebbe bastare per consegnargli il sorriso. Eppure Antonio non è il giocherellone di sempre. Sul suo volto s’intravede un po’ d’insoddisfazione. Sarà perché ha capito di essere una riserva stabile nel Milan nell’anno più importante della sua carriera? (dall’85′ MARIO BALOTELLI S.V.).

ALL. CESARE PRANDELLI 6
Obiettivamente, cosa gli si può imputare? Fa giocare i migliori calciatori italiani del momento, utilizzando il modulo più adatto e congeniale. Se poi la squadra va “pianino” in campo, non dipende da Cesare. Questi ragazzi non fanno sul serio da metà maggio: è ora che il campionato riparta e che venga messa benzina nel motore dei nostri eroi. A giugno ci sono gli Europei. Cerchiamo di prepararli bene, ma bene davvero.

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