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Argentina : Cavenaghi ritrova il goal

4 settembre 2011 1.137 views Nessun Commento

di Andrea Ciprandi

Più di sette anni. Tanti dovevano passarne perché Fernando Cavenaghi tornasse a segnare un gol ufficiale con la maglia del suo amato River.

La sua rete numero 73 con la Banda l’ha realizzata ieri, a Quilmes, dopo che l’ultima in assoluto era arrivata nella maledetta Libertadores del 2004, a maggio, giusto poco dopo aver messo a segno anche l’ultima di campionato, niente meno che in un Superclasico disputatosi all Bombonera, risultata oltretutto decisiva per la vittoria più dolce di tutte. Forse per questo il Boca poi si vendicò eliminando i rivali in semifinale di Coppa, al Monumental, con le realizzazioni ai rigori degli allora giovani Nicolas Burdisso, Pablo Sebastian Alvarez e Pablo Ledesma prima dell’errore fatale di un altro ex ragazzino di fede però ‘millonaria’, tale Maxi Lopez…

Tornando al gol di ieri, è stato motivo di grande gioia ma paradossalmente è arrivato nell’occasione meno felice dell’inizio di stagione del River. La squadra di Almeyda, che era a punteggio pieno, non è infatti andata oltre il pareggio sul campo del Cervecero guidato da Caruso Lombardi. Questo vulcanico allenatore polemizza da sempre coi giganti di Núñez e sarà quindi stato doppiamente soddisfatto del punto ottenuto a tempo scaduto, quando sembrava che non potesse più arrivare nonostante le numerose occasioni avute dai suoi. Ma il Quilmes è effettivamente stato brillante e allora, a mente fredda, viene da dire che forse soddisfazione dev’esserci anche per il Torito e i suoi nonostante l’andamento del finale psicologicamente rappresenti una botta e si sia interotta la serie di sole vittorie ineguagliata nelle due prinicali categorie argentine.

“Contento e triste” si è definito non a caso Cavenaghi nel post partita, ma siamo certi che una volta smaltita la rabbia per l’epilogo dell’incontro questo bomber di razza saprà concentrarsi sul suo personale successo.

I numeri parlano chiaro. Il River gli fa bene. Gli ci era infatti voluto quasi il doppio del tempo, in giro fra l’Europa e il Sud America, per realizzare più o meno lo stesso numero di reti fatte con la maglia che ama, che è anche quella con cui aveva debuttato. Scorrendo le statistiche, prima del gol di ieri con la Banda ne aveva messi a segno 72 in quattro anni e nel corso di 126 presenze. Poi, fra Spartak Mosca, Bordeaux, Maiorca e recentemente Internacional di Porto Alegre 66 dal 2004 a metà 2011, quindi in 7 anni e comunque solo 181 partite, numeri questi ultimi che da soli danno l’idea dello smarrimento di cui è stato vittima il giocatore.

Fortuna vuole che con le sue 27 primavere sia ancora giovane e farà così in tempo a dare una sferzata alla propria carriera, per di più col Club che ama sopra ogni cosa. E proprio in ragione del modo in cui è tornato al River, tanta fortuna se la merita tutta.

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