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Premier League : Supermario riaggancia la vetta !!!

26 settembre 2011 1.145 views Nessun Commento

La vittoria contro il Chelsea di domenica scorsa sembrava avere dato una nuova inerzia alla Premier di quest’anno. Il Manchester United ne era uscito con la consapevolezza di avere sempre quella mossa in più in grado di mantenere le distanze dalle più dirette rivali.
Maturità, concretezza, gioco spettacolare, individualità pazzesche, nuove leve… Tutte componenti in grado a gioco lungo di fare la differenza, anche, vogliamo dirlo, per la mancanza di avversari, se si escludono i dirimpettai del City.
Il discorso relativo all’assegnazione dello scettro di Campione d’Inghilterra con molte probabilità resterà fra le mura mancuniane, a maggior ragione dopo l’ultimo turno, che ha visto i Citizens del Mancio riprendersi la vetta, dopo appena una settimana.

Molti gli spunti di analisi emersi dall’sesto turno di Premier League:

1. Lo Stoke City, dopo aver battuto il Liverpool, frena le velleità di fuga dei Red Devils. Al Britannia Stadium il Manchester non riesce a chiudere la pratica dopo il vantaggio del solito Nani.
L’infortunio occorso a Rooney alla vigilia (guai muscolari per Wazza…) ha costretto Sir Alex Ferguson a cambiare le carte in tavola in avanti, ma ne Berbatov ne Owen si sono dimostrati in grado di reggere il peso dell’attacco. Passi per l’ex Wonderkid, ormai una ex eterna promessa che ha il motore che viaggia a regimi più bassi, ma per l’attaccante bulgaro la consacrazione all’Old Trafford sembra lungi dall’arrivare. L’infortunio del Chicharito dopo appena 11 minuti complica di molto le cose a Ferguson, anche in chiave Champions. Si prospetta un recupero miracoloso di Rooney.

2. L’abbraccio fra Mancini e Balotelli è l’immagine più suggestiva della giornata. Al di là delle solite frasi mielose sul recupero psico-fisico del giocatore, impressiona quanto influisce l’impiego di Supermario nello scacchiere del City. Presentatisi con un’unica punta (Dzeko) e tre mezz’ali (Silva, Aguero e Nasri), il Man. City mette a ferro e fuoco il catenaccio di Moyes, che presenta un Everton totalmente in balia degli avanti di casa. Soprattutto Silva ha destato grande impressione, ma è con gli innesti apartita in corso che è cambiata l’inerzia del match.
Sia Balotelli che Milner, entrati al posto di Dzeko e Aguero (non in palla…) hanno segnato le due reti che ha permesso ai ragazzi di Mancini di riagguantare i cugini.
Grande impressione ha destato la prestazione di Micah Richards, ormai uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, e di Clichy, in grado finalmente di garantire quella copertura sulla fascia sinistra che di certo Kolarov non poteva garantire.

3. Ritorno con gol per Drogba, che scongiurata la paura segna una rete nel 4-1 allo Swansea.
Per il Chelsea di Villas Boas oggettivamente appare difficile tenere testa alle due battistrada (e la batosta dell’Old Trafford lo sta a dimostrare…), ma i miglioramenti sempre più costanti di Fernando Torres (anche lui a segno…) fanno ben sperare soprattutto in Europa, dove le possibilità di recitare un ruolo di primissimo piano sono più plausibili. Oggettivamente riesce difficile pensare ad un Chelsea in grado di tenere testa alle due squadre di Manchester, soprattutto vista l’età media dei Blues, fattore non certo trascurabile. Di sicuro vedere “El Nino” correre e giocare al servizio della squadra con una grinta forse mai vista rincuora gli amanti del bel calcio.

4. Londra sorride anche grazie all’Arsenal, che sta facendo indigestione di brodini, battendo il Bolton e portandosi a quota 7; il Tottenham, dopo un avvio balordo, trascinato dai soliti Bale (una rete per lui…) e Modric, regola il Wigan di misura e si porta a quota 9, a un tiro di schioppo dalla zona Champions con una partita in meno. Anche il Liverpool si riabilita, battendo i Wolves di misura e consolidandosi al 5° posto e confermandosi comunque squadra da tenere d’occhio nella lotta al quarto posto.
Quarta piazza dove si assesta Newcastle di uno strepitoso Demba Ba, autore di un hat-trick che stende il Blackburn in una sfida dal sapore anni ‘90. Difficile pensare ai Magpies in grado di lottare fino alla fine per un posto in paradiso, ma guai a sottovalutare l’orgoglio geordie che fa ribollire il Saint James’ Park.

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