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I Campioni degli altri: Shearer

12 gennaio 2012 1.508 views Nessun Commento

(A cura di Stefano Pieralli) E’ stato una delle ultime vere bandiere del calcio, un personaggio capace di dire no a contratti probabilmente ancor più ricchi e alla possibilità di vincere pur di militare nella squadra di cui è tifoso, uno degli attaccanti più forti nella storia del calcio britannico: Alan Shearer. Nato a Newcastle nel 1970, Shearer si segnala giovanissimo nel Southampton dove dopo i primi campionati di apprendistato e una costante maturazione, si mette definitivamente in evidenza agli inizi degli anni novanta. Improvvisamente diventa uno degli obiettivi più ghiotti del mercato nonché l’ erede di un altro celebre attaccante che sta spendendo i suoi ultimi colpi in campo, ovvero Gary Lineker. L’ equazione è semplicissima, giovane, forte e con un grande avvenire, il classico giocatore su cui puntare, con il Blackburn Rovers capace di bruciare la concorrenza più nobile, forte di nuove e imponenti risorse finanziarie per costruire una squadra da vertice. Le sue doti sono quelle del tipico centravanti inglese forte fisicamente e dal micidiale colpo di testa, ma in più Shearer evidenziava un gran tiro con entrambi i piedi e una eccellente mobilità che lo rendeva perfetto per un calcio sempre più atletico e agonistico che si sviluppava sempre più. Con la nuova squadra Shearer esplode definitivamente. Nella prima stagione, seppur saltando per infortunio un buon numero di partite, segna 16 gol in 21 gare, arrivando a confermarsi nel campionato successivo addirittura con 31 marcature. La terza stagione è da incorniciare. Il Blackburn riesce a conquistare il titolo di campione d’ Inghilterra con il suo biondo alfiere a segno 34 volte, con conseguente corona di capocannoniere. L’ anno seguente la squadra non riesce a bissare il titolo, mentre lui si ripete a livello personale conquistando per la seconda volta la classifica cannonieri.

La situazione era chiara: il Blackburn non poteva trattenere oltre questo attaccante dai numeri straordinari visto che il mini-ciclo, seppur positivo, volgeva la termine, così si fece avanti il Manchester United. I Red Devils, che avevano già tentato di ingaggiare Shearer ai tempi in cui militava nel Southampton, puntarono fortemente sulla voglia del giocatore di consacrarsi ad altissimi livelli, potendo lottare costantemente per titoli e coppe giocando con il Manchester. Sembrava un matrimonio scontato ma non avevano fatto i conti con una improvvisa componente romantica. Il Newcastle decise di profondere un grande sforzo economico rilanciando pesantemente per il cartellino del giocatore, il quale al punto di dover decidere quasi esclusivamente in prima persona preferì trasferirsi nella squadra della sua città invece di andare quasi sicuramente a conquistare titoli altrove. I Magpies potevano sfoggiare la loro punta di diamante e per di più un giocatore con i colori sociali del club nel cuore, un connubio ad oggi raro ma molto suggestivo. Con il Newcastle rimane ben dieci stagioni, arrivando direttamente alla fine della carriera e segnando sempre moltissimi gol tanto da conquistare un altro titolo di capocannoniere e stabilire il nuovo record del club in fatto di segnature. A livello di squadra riesce solo a sfiorare dei successi, con due finali di Fa Cup perse e un secondo posto in campionato, possibili vittorie che sarebbero state la classica ciliegina sulla torta. In nazionale come anticipato, raccoglie il testimone di Gary Lineker, guidando l’ attacco dei Tre Leoni in 63 partite condite da 30 reti, con un titolo di capocannoniere agli Europei casalinghi del 1996 in cui lui e la sua nazionale si fermarono in semifinale a i rigori contro la Germania, negandogli un successo assai pronosticato alla vigilia. La sua è stata una carriera senza grandi vittorie a livello di club (solo una Premier League ndr), ma ricchissima di riconoscimenti e premi indiduali, raffiche di gol e una monumentale riconoscenza da parte di un’ intera città, la sua Newcastle.


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