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Europa League: Simeone dà una lezione a Reja. Klose illude la Lazio, poi rimonta Atletico

16 febbraio 2012 1.105 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) La Lazio esce con le ossa rotte dall’andata dei sedicesimi di finale d’Europa League. Allo stadio Olimpico i biancocelesti guidati da Edy Reja vengono sconfitti per 3-1 dall’Atletico Madrid del grande ex Diego Pablo Simeone. Illusorio il vantaggio di Klose al 19′, splendida la rimonta spagnola firmata da Adrian e Falcao (doppietta). Superiorità netta dei colchoneros sul piano del gioco, per Hernanes e soci sarà davvero un’impresa titanica ribaltare il risultato tra sette giorni al “Vicente Calderon”.

Viste le tante assenze, Reja se la gioca come può. In campo il 4-2-3-1 con Konko e Zauri esterni di difesa, Diakité-Biava coppia centrale (in porta Marchetti). Ledesma e Matuzalem proteggono il quartetto arretraro, il trio Gonzalez-Hernanes-Candreva agisce alle spalle di Miroslav Klose. Solo panchina per Libor Kozak, eroe della rimonta al Cesena. Simeone, accolto da applausi e striscioni di “bentornato”, risponde con lo stesso modulo: l’ex Juve Diego ispira le manovre offensive, Koke e Adrian orchestrano ai lati e Radamel Falcao governa l’area di rigore. E’ subito il centravanti colombiano, vincitore un anno fa dell’Europa League con la maglia del Porto, a rendersi pericoloso: assist filtrante di Koke al 1′, destro di prima intenzione alto sopra la traversa. L’Atletico mostra fin dall’inizio un’ottima organizzazione e delle qualità tecniche di primo piano, ma è la Lazio a trovare il gol del vantaggio. Al 19′ Candreva si coordina e calcia da fuori: goffa respinta centrale di Courtois e tap in vincente di Klose. L’Olimpico non fa in tempo ad esaltarsi: trascorrono appena cinque minuti e gli ospiti pareggiano. Juanfran scodella da destra, Falcao di testa serve Adrian che sottomisura trafigge Marchetti. La difesa laziale protesta per un offside che non c’è: Candreva tiene perfettamente in gioco l’esterno iberico. Capitolini fragili sulle fasce, al 37′ è di nuovo Atletico: Diego sfonda in area da destra, assist rasoterra e tocco vincente di Falcao, mal marcato da Konko. Lo scatenato centravanti sfiora il tris al 42′, colpendo di testa in tuffo e trovando la risposta di Marchetti.

Reja perde Biava e inserisce Stankevicius in apertura di ripresa, poi (al 54′) è il turno di Kozak: fuori Gonzalez, si torna al 4-3-1-2. I cambi non mutano il corso degli eventi. La Lazio sembra stordita, manca d’intensità, fatica a rendersi pericolosa e appare quasi impotente dinanzi alla lucidità degli avversari. L’Atletico manovra con qualità e al 63′ realizza in scioltezza il terzo gol: Diego verticalizza per Adrian in area, traversone preciso e doppietta di Falcao. Le difficoltà biancocelesti sono evidenti, Simone procede ai suoi tre cambi, togliendo in sequenza Adrian (tra i migliori in campo), Diego e Juanfran e spedendo nella mischia Perea, Arda Turan e Salvio. Reja nel finale tenta la mossa della disperazione: fuori Ledesma, dentro il baby Zampa. C’è poco da fare, la Lazio non è in campo. Lenta, desolata, imprecisa, rassegnata. Dalle parti di Courtois non si registrano tiri in porta, il torello spagnolo e gli “olé” dei tifosi ospiti chiudono un’amara serata. Ora testa alta e mente rivolta a Palermo.

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