Europa League: Simeone dà una lezione a Reja. Klose illude la Lazio, poi rimonta Atletico
(di Alessio Nardo) La Lazio esce con le ossa rotte dall’andata dei sedicesimi di finale d’Europa League. Allo stadio Olimpico i biancocelesti guidati da Edy Reja vengono sconfitti per 3-1 dall’Atletico Madrid del grande ex Diego Pablo Simeone. Illusorio il vantaggio di Klose al 19′, splendida la rimonta spagnola firmata da Adrian e Falcao (doppietta). Superiorità netta dei colchoneros sul piano del gioco, per Hernanes e soci sarà davvero un’impresa titanica ribaltare il risultato tra sette giorni al “Vicente Calderon”.
Viste le tante assenze, Reja se la gioca come può. In campo il 4-2-3-1 con Konko e Zauri esterni di difesa, Diakité-Biava coppia centrale (in porta Marchetti). Ledesma e Matuzalem proteggono il quartetto arretraro, il trio Gonzalez-Hernanes-Candreva agisce alle spalle di Miroslav Klose. Solo panchina per Libor Kozak, eroe della rimonta al Cesena. Simeone, accolto da applausi e striscioni di “bentornato”, risponde con lo stesso modulo: l’ex Juve Diego ispira le manovre offensive, Koke e Adrian orchestrano ai lati e Radamel Falcao governa l’area di rigore. E’ subito il centravanti colombiano, vincitore un anno fa dell’Europa League con la maglia del Porto, a rendersi pericoloso: assist filtrante di Koke al 1′, destro di prima intenzione alto sopra la traversa. L’Atletico mostra fin dall’inizio un’ottima organizzazione e delle qualità tecniche di primo piano, ma è la Lazio a trovare il gol del vantaggio. Al 19′ Candreva si coordina e calcia da fuori: goffa respinta centrale di Courtois e tap in vincente di Klose. L’Olimpico non fa in tempo ad esaltarsi: trascorrono appena cinque minuti e gli ospiti pareggiano. Juanfran scodella da destra, Falcao di testa serve Adrian che sottomisura trafigge Marchetti. La difesa laziale protesta per un offside che non c’è: Candreva tiene perfettamente in gioco l’esterno iberico. Capitolini fragili sulle fasce, al 37′ è di nuovo Atletico: Diego sfonda in area da destra, assist rasoterra e tocco vincente di Falcao, mal marcato da Konko. Lo scatenato centravanti sfiora il tris al 42′, colpendo di testa in tuffo e trovando la risposta di Marchetti.
Reja perde Biava e inserisce Stankevicius in apertura di ripresa, poi (al 54′) è il turno di Kozak: fuori Gonzalez, si torna al 4-3-1-2. I cambi non mutano il corso degli eventi. La Lazio sembra stordita, manca d’intensità, fatica a rendersi pericolosa e appare quasi impotente dinanzi alla lucidità degli avversari. L’Atletico manovra con qualità e al 63′ realizza in scioltezza il terzo gol: Diego verticalizza per Adrian in area, traversone preciso e doppietta di Falcao. Le difficoltà biancocelesti sono evidenti, Simone procede ai suoi tre cambi, togliendo in sequenza Adrian (tra i migliori in campo), Diego e Juanfran e spedendo nella mischia Perea, Arda Turan e Salvio. Reja nel finale tenta la mossa della disperazione: fuori Ledesma, dentro il baby Zampa. C’è poco da fare, la Lazio non è in campo. Lenta, desolata, imprecisa, rassegnata. Dalle parti di Courtois non si registrano tiri in porta, il torello spagnolo e gli “olé” dei tifosi ospiti chiudono un’amara serata. Ora testa alta e mente rivolta a Palermo.