Serie A: Lazio, che figuraccia! Al “Barbera” è trionfo Palermo: 5-1
(di Alessio Nardo) Un tracollo, una figuraccia, un’umiliazione. La Lazio di Edy Reja, in formazione ampiamente rimaneggiata, incassa cinque schiaffi al “Renzo Barbera” da un Palermo tosto e assai cinico. Tris nei primi 45′ autografato Barreto-Donati-Silvestre. In apertura di ripresa reti di Budan e Miccoli, nel finale gol della bandiera siglato da Kozak. Esordio assoluto in maglia biancoceleste per il 24enne Emiliano Alfaro (in campo dal 1′), attaccante uruguaiano giunto a gennaio dal Liverpool Montevideo.
E proprio Alfaro in avvio ad avere una ghiotta chance: lanciato in posizione di fuorigioco (non segnalata dall’assistente dell’arbitro De Marco), il neoacquisto laziale sparacchia sul fondo a tu per tu con Viviano. E’ una Lazio rabberciata, con Ledesma centrale difensivo accanto a Dias, Lulic terzino e Matuzalem regista di centrocampo. Dietro si soffre sin da subito: al 6′ gran traversone di Balzaretti da sinistra, Miccoli incorna sul fondo. Al 9′ ci riprova Alfaro: botta veemente al volo su rinvio di Silvestre, Viviano si distende e respinge la minaccia. Trascorre un minuto e la partita della Lazio, in sostanza, finisce: Miccoli, al limite dell’area, appoggia all’indietro per Barreto che scarica col destro e batte Marchetti. La sfera s’insacca a fil di palo: 1-0. Il Palermo non è sazio, anzi, al 20′ trova il raddoppio con una splendida azione personale di Donati. Il regista parte in progressione, si allarga sul centrosinistra, poi s’accentra e dal limite fa partire un destro spaventoso sotto l’incrocio. Gol da cineteca, “Barbera” in festa. La Lazio? Non pervenuta. Klose ed Hernanes assenti ingiustificati, Lulic e Candreva ci provano con idee spesso confuse, difesa colabrodo. Dopo i centrocampisti, cercano gloria i difensori rosanero. Al 35′ gran botta di Mantovani di un soffio al lato, al 42′ punizione da destra di Miccoli, stacco di Silvestre al centro dell’area e Marchetti è battuto per la terza volta.
All’intervallo Reja fa fuori Klose: spazio a Kozak in tandem con Alfaro. La sostanza della gara non cambia, il Palermo fa ciò che vuole. Arriva il momento di gloria delle punte: al 48′ Miccoli lancia Budan in solitudine, il bestione croato galoppa e trafigge Marchetti sul primo palo. Al 51′ verticalizzazione di Ilicic, difesa completamente tagliata, Miccoli solissimo (e in fuorigioco) può solo metter la sua personalissima firma sul trionfo siciliano. Sul 5-0 il Palermo si ferma, decide di non infilare il coltello nella piaga. La Lazio pian piano cerca di risalire e guadagnare metri, creando qualche rara occasione. Mancano gli stimoli nei ragazzi di Reja, afflitti e demotivati. Si rivede Mauri, dentro al 66′ per Alfaro. Mutti risparmia Budan e Barreto, inserendo Vazquez e Bertolo. Continua a piovere sul bagnato: al 74′ secondo giallo per Dias (disastroso) ed espulsione meritata. De Marco caccia anche Reja per proteste. Ultimi cambi nel finale: Scaloni sostituisce Hernanes, Della Rocca concede la standing ovation a Miccoli. Il gol dell’onore laziale arriva all’85′: un rimpallo al limite dell’area favorisce il destro vincente di Kozak, che ovviamente non esulta. Il triplice fischio, per Lotito in tribuna, è la fine di un lungo incubo.