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Champions League, Barcellona-Chelsea 2-2: blues in finale! E’ la rivincita del 2009!

24 aprile 2012 1.579 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Incredibile al Camp Nou. Il Barcellona non vince la “maledizione di aprile” e ingoia l’ennesimo boccone amaro, dopo le sconfitte di Stamford Bridge e nel Clasico di sabato sera. Il Chelsea, forte dell’1-0 maturato nella semifinale di andata, strappa un 2-2 clamoroso, al termine di 90′ mozzafiato. Sembra tutto facile per i blaugrana nel primo tempo: al 35′ segna Busquets, due minuti dopo Terry si fa espellere per ginocchiata a palla lontana nei confronti di Sanchez. Il 2-0 di Iniesta al 43′ ha il sapore della sentenza. Macché. Ramires fa 2-1 in chiusura di frazione, Messi sbaglia un rigore in avvio di ripresa e nel finale il Nino Torres spedisce in estasi il popolo “blues”.

Guardiola se la gioca con un particolarissimo 3-4-3, escludendo dal 1′ Dani Alves. Il trio difensivo è composto da Mascherano, Piqué e Puyol. Ai lati del centrocampo si posizionano Cuenca e Iniesta (interni Xavi e Busquets), davanti spazio a Messi, Sanchez e Fabregas. Nel Chelsea, Di Matteo alza le barricate e s’affida al 4-5-1. Confermato Cahill al centro della difesa al fianco di Terry, terzini Ivanovic e Cole. Mata e Ramires agiscono lateralmente con Lampard, Mikel e Meireles in mezzo. Di punta il solo Drogba. Primo lampo blaugrana al 3′: scambio veloce tra Sanchez e Messi, ingresso in area dell’argentino e conclusione sull’esterno della rete. Di Matteo perde subito Cahill (dentro Bosingwa al 12′, Ivanovic passa centrale), brividi al 16′ quando Valdes, in uscita disperata su Drogba, si scontra col compagno Piqué. Il difensore resta a terra privo di conoscenza, poi si riprende. Resta in campo sino al 22′, Guardiola inserisce Dani Alves al suo posto. Nel frattempo, al 19′, strepitosa combinazione Fabregas-Messi: il mancino della Pulce è intercettato alla stragrande da Cech. La partita resta bloccata. Chelsea in difesa, possesso palla sterile del Barça. Fino al 35′. Sugli sviluppi di un corner, Dani Alves dal limite allarga a sinistra per Cuenca: il ragazzino va sul fondo, la mette in mezzo rasoterra e Busquets appoggia in rete. E’ gol, è 1-0. Il Camp Nou esplode. Si mette malissimo per Di Matteo. Al 37′ capitan Terry rifila una ginocchiata nella schiena a Sanchez a palla lontana e viene espulso. Bosingwa diventa centrale difensivo, Ramires esterno destro. Al 43′ partita apparentemente in ghiaccio. Meravigliosa verticalizzazione di Messi per Iniesta, conclusione vincente e raddoppio catalano. Finita qui? No, perché il Chelsea in extremis ha un clamoroso sussulto d’orgoglio. Intuizione geniale di Lampard, Ramires scatta tra due centrali avversari e scucchiaia alle spalle di Victor Valdes. E’ un gol superbo, i blues tornano ad annusare la qualificazione.

L’equilibrio rischia di durare pochissimo. In avvio di ripresa, al 48′, Drogba stende malamente Fabregas in area: è calcio di rigore netto. Dagli undici metri va Messi, il Barça può volare. Ma Leo, di sinistro, la manda sulla traversa. Gli spettri della maledizione affiorano. Il Chelsea prende coraggio, forza, grinta e difende con tutti gli effettivi. Di Matteo al 58′ fa fuori Mata, inserisce Kalou e ringrazia ancora una volta Cech, strepitoso al 62′ a respingere una conclusione ravvicinata di Cuenca. Il giovane canterano esce al 67′ (dentro Tello), sette minuti più tardi Guardiola schiera Keita e toglie Fabregas. Il pallone della finale capita al 78′ sui piedi di Busquets in posizione centralissima: tiraccio alle stelle. Ultimo cambio nel Chelsea, Torres per Drogba. All’83′ Messi si sveglia dal torpore e sforna un bolide mancino dal limite. Stavolta è il palo a dirgli di no. Gli spiriti maligni restituiscono al Chelsea il maltolto di tre anni fa. Al 90′ l’ultimo sussulto: ci prova Mascherano da fuori, Cech respinge in corner. Sessanta secondi dopo, la ripartenza letale. Il Barça è sbilanciato, Torres ne approfitta, scattando in posizione solitaria, dribblando Valdes e depositando in rete. E’ 2-2, è finita. Il rookie Di Matteo vola in finale, come Grant nel 2008.

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