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I Campioni degli altri : Eusebio

2 luglio 2012 1.882 views Nessun Commento

(A cura di Stefano Pieralli) Quella lusitana è una scuola che ha dato i natali a ottimi giocatori, molto dotati sotto il piano tecnico, maestri del palleggio e delle belle giocate anche se negli ultimi decenni non hanno più trovato un vero e proprio bomber di razza, Cristiano Ronaldo permettendo.

Al momento il più prolifico bomber dei portoghesi è indiscutibilmente Eusebio, la pantera nera, un vero e proprio mito del calcio lusitani fra gli anni sessanta e settanta.
Nato nel 1942 nell’ allora colonia portoghese del Mozambico, viene notato giovanissimo e aggregato alle giovanili del Benfica. Di lì a poco entra a far parte in pianta stabile della prima squadra giusto in tempo per vincere la seconda Coppa dei Campioni delle Aquile e segnare una doppietta in finale. Con la maglia rossa del Benfica legherà in pratica l’ intera carriera divenendone la più grande leggenda, collezionando quattordici stagioni piene di successi e reti, addirittura saranno più le reti realizzate che le presenze nel campionato nazionale. Saranno ben 11 i successi in campionato, 5 in Coppa del Portogallo, 1 in Coppa dei Campioni più 7 titoli di capocannoniere in patria e per 3 volte in Coppa dei Campioni. Le sue doti di straordinario cannoniere unite a qualità atletiche di prim’ ordine lo fanno conoscere a tutti come la pantera nera. La sua è una perfetta combinazione di velocità e potenza, unite a doti tecniche raffinate. Delle sue imprese ne beneficia anche la nazionale del Portogallo che con Eusebio nelle vesti di trascinatore riesce nel più importante traguardo in Coppa del Mondo della propria storia, raggiungendo il terzo posto ai Mondiali inglesi nel 1966, manifestazione in cui si laurea re dei marcatori con 9 reti, tanto per non farsi mancare anche questo titolo. La sua carriera viene ulteriormente impreziosita da due successi nella Scarpa d’ Oro e uno nel Pallone d’ Oro al termine della stagione 1965. Spende le ultime stagione della carriera girovagando nel campionato statunitense e messicano, ma rimanendo indelebilmente legato al Benfica, società di cui è sempre rimasto simbolo e uomo immagine.


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