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Roma, due gol in amichevole al Gaz Metan Severin. E il mercato (forse) entra nel vivo…

14 luglio 2012 1.174 views Nessun Commento

(di Alessio Nardo) Altri due gol. Uniti ai nove di domenica scorsa fanno undici. Undici a zero. Mica male, se non fosse che siamo ancora nel cuor di luglio, e le reti estive (da sempre) hanno un valore relativo. La Roma di Zeman comunque suda e trotta e riscopre il gusto (talvolta un po’ pesante) del sano lavoro atletico. Squadra imballata a Riscone di Brunico, contro i neopromossi rumeni del Gaz Metan Severin. Un test non certo straordinario sul piano del fascino, ma certamente più utile rispetto alla gita di piacere di sei giorni fa contro i malcapitati boscaioli locali. Due a zero, dunque. Reti di Burdisso nel primo tempo e di Nico Lopez nella ripresa. Entrambi i goleador note positive della partita e del momento generale. Piccoli frammenti di speranza di una Roma che ha ancora bisogno di tempo per costruirsi, consolidarsi, diventare squadra.

Del calcio zemaniano si vede ancora poco. Qualche sprazzo, non di più. Ed è normale che sia così. In questi casi vanno piuttosto analizzate le prestazioni dei singoli. I due portieri, ad esempio. Bravi entrambi a non subire gol: Lobont nel primo tempo, Stekelenburg nel secondo. Che la scelta sia ricaduta inizialmente sull’ex Fiorentina non deve stupire, dato che l’olandese ha ripreso a lavorare solo da un paio di giorni. Ciò che sorprende, almeno in parte, è la dichiarazione di Zeman in conferenza stampa: “Chi è il portiere titolare? Al momento non si sa…”. Via al dualismo. Poi, la difesa. Sperimentata la ruvida coppia centrale tutta argentina Burdisso-Heinze. Due che regalano poco alla platea sul piano dello stile, preferendo di gran lunga la concretezza. Bene entrambi. Burdisso sta recuperando alla grande dall’infortunio, Heinze ha voglia di restare e convincere Zeman a farne una pedina utile. Sulle fasce, non ci siamo. Solito Rosi a destra, consueta generosità di Taddei a sinistra. Servono titolari, titolari veri. Sembra sia in arrivo Ivan Piris, paraguayano del San Paolo. Non lo conosco, così come non conosco Dodò e Castan. Curioso di vederli all’opera. Tutti.

A centrocampo Zeman ha proposto dal 1′ Pizarro. Una sorta di minipromozione, con immediata stroncatura nel post gara nonostante una prestazione confortante del cileno: “In quel ruolo punto su De Rossi e Tachtsidis”. Chiarissimo. Sul centrodestra è partito titolare Florenzi, non irresistibile, da sperimentare ancora. Sul centrosinistra spazio a Pjanic. Il bosniaco ha bisogno di trovare in fretta smalto, rapidità e intensità di gioco, altrimenti rischia seriamente di diventare la riserva ufficiale di Marquinho, il quale (per quanto sgraziato, a volte) ha i tempi perfetti del calcio zemaniano. Intuito, inserimento, taglio in verticale, senso del gol.  In attesa anche di un uomo di rottura. Quel Bradley che dovrebbe arrivare a giorni…da giorni. Nel frattempo provato anche il giovane brasiliano Jonatan Lucca, classe ‘94, ingaggiato pochi giorni fa dall’International di Porto Alegre. Un altro ragazzo da rivedere. E davanti? Il boemo ha iniziato a fare sul serio, proponendo il trio Lamela-Totti-Osvaldo. Il Capitano davanti, l’italoargentino spostato sul centrosinistra.

I tre non si sono trovati a meraviglia. Manca lo spunto letale, la giusta velocità. Lamela è un trequartista alla Kakà, per farne una punta laterale ci vorranno lavoro e pazienza. Osvaldo non ha mai avuto e mai avrà il passo dell’esterno. Totti rende al meglio se ha ai suoi fianchi punte veloci e rapide, in grado di divenire ideali destinatarie dei suoi assist mirabili. Il trio non ha convinto, così come non convince la cessione di Borini al Liverpool. Ok, 13 milioni fanno comodo, ma per prendere chi? Un fuoriclasse? Difficile. Era probabilmente meglio puntare sul giovane di Bentivoglio, tra l’altro reduce da un campionato più che positivo. Scelte tecniche ed economiche, vedremo se Sabatini e soci avranno avuto ragione. Ad oggi, resta il rimpianto. E se anche Bojan, contro il Gaz Metan, non si ricopre certo di gloria, sbagliando un gol “alla Vucinic”, chi regala speranze è Nico Lopez. Il 19enne uruguaiano dimostra classe e concretezza, confezionando una splendida rete al 65′ (dopo l’incornata vincente di Burdisso al 42′). Il ragazzo ha tanto talento e personalità. Se Zeman ci metterà del suo, fra poco tempo staremo qui a parlarvi di un bel campioncino.

Dunque? 2-0, in attesa del Rapid Vienna, martedì sera. Terzo test amichevole per questa Roma in fasce. Quel che conta il mercato, che è sì aperto fino al 31 agosto, ma che ha bisogno di un’accelerata immediata. Sia in entrata che in uscita. E’ andato via Juan (peccato, grande difensore ma età avanzata e tanti problemi fisici), sono attesi Castan, Bradley e Tachtsidis. Forse, assieme a loro, il già citato Piris. Ed almeno un altro centrale, un terzino sinistro e ovviamente un attaccante che prenda il posto di Borini. Si parla di giorni decisivi per Mattia Destro. Sarà lui? Possibile, probabile. Io lancio un mio personalissimo messaggio. E’ giovane ma è già un grande nome, non guadagna (ancora) tantissimo, è affermato, ha già espresso in passato il suo gradimento verso la Roma, è fortissimo, scatenerebbe l’entusiasmo della piazza e potrebbe esser preso con un’offerta ragionevole (15/20 milioni più un paio di contropartite tecniche). Cari dirigenti giallorossi. Se volete render partecipe la gente della vostra idea, se volete alimentare un sogno, se davvero desiderate che il popolo vi segua e si fidi di voi…prendete Jovetic. Non è impossibile. Basta farlo. Ci avete pensato?

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