(di Alessio Nardo) Avete presente il detto “Mai na gioia”? Espressione tipica di noi romanisti, che siamo soliti utilizzare nei momenti peggiori anche per sdrammatizzare e riderci un po’ su. Beh, è un concetto estremo. La Roma, com’è ovvio che sia, qualche gioia è in grado di darcela. Come ha fatto domenica, a Siena, in una situazione molto complicata. Cosmi bestia nera, Artemio Franchi campo stretto e ostico. Per giunta, bianconeri in vantaggio all’intervallo per 1-0. Solita Roma delle “peggiori occasioni”: lenta, molle, senza idee, fin troppo leziosa. Scenario horror …

(di Alessio Nardo) Quando si vince, tutto bene. Si commentano ed analizzano le partite con maggior serenità. Mi prendo l’1-0 di Pescara e i conseguenti tre punti. Presi, intascati, portati a casa. Ma non posso certamente dire di essere soddisfatto al 100% di una Roma sì sesta in classifica, a meno nove dalla Juventus e in piena zona Europa League, ma ancora alle prese con molti difetti e seri problemi d’identità. Questa squadra ancora non sa cos’è. E ciò, molto spesso, la porta a perdersi sul più bello, durante le …

(di Alessio Nardo) Ripenso ad un anno fa. 20 novembre 2011, Roma-Lecce all’Olimpico. Un freddo glaciale, vittoria per 2-1, primo gol romanista di Pjanic, meravigliosa rovesciata di Osvaldo annullata per sbaglio. Contro il Torino, dodici mesi dopo, gli stessi protagonisti. Ed una vittoria che ha più o meno lo stesso sapore. Roma a caccia di un’identità precisa. Con Luis Enrique prima, con Zeman oggi. Le batoste prese? Tante. Le amarezze ingoiate? Moltissime. Ma c’è un futuro davanti, e le speranze concrete di un popolo (quello romanista) che non smette mai …

(di Alessio Nardo) Notte fonda, mente fredda, ragiono con un po’ di calma rivivendo il mio derby. Sono romanista e quindi (in questo caso) incudine, inutile negarlo. Per anni siamo stati martello, arrivando quasi a stancarci di stravincere con la Lazio. In tutti i modi. Di goleada, di rimonta, su autogol. Ora i ruoli si sono invertiti. Loro hanno imparato a batterci e lo fanno ormai da tre stracittadine. Con un pizzico di fortuna, sempre rischiando, ma fondamentalmente con merito. Lo dico, lo ammetto, sono onesto: ora come ora, sono …

(di Alessio Nardo) 4-1 al Palermo. Il modo migliore per mettersi alle spalle una settimana spaventosamente brutta, tra la rimonta subita dall’Udinese e i fanghi velenosi di Parma. I giallorossi di Zdenek Zeman tornano a respirare con un bel poker, netto, nitido, limpido, fatto di alta qualità e dolce prelibatezza calcistica. C’è tutto in questa vittoria della Roma, anche un pizzico in più di maturità. Stavolta niente partenze sprint, a razzo, destinate a far esaurire la benzina nel giro di un’oretta. Squadra più accorta e meno sprovveduta, in grado di …

(di Alessio Nardo) L’incubo e la gioia, la paura e la liberazione, il dramma e la resurrezione. Esulta Zeman, esulta la Roma al termine di novanta minuti di pura follia. I primi venti da sbattere la testa al muro. Giallorossi imbarazzanti (con De Rossi e Osvaldo di nuovo in campo dal 1′, confermati Tachtsidis e Piris), presi a pallate dal modesto Genoa di De Canio, guidato da Borriello e da tanti altri onesti mestieranti del cuoio. Il primo gol, al 7′, di Kucka. Uno che alla Roma, a Marassi, segna …

(di Alessio Nardo) Come volevasi dimostrare. Era bene non illudersi dopo il 3-1 di San Siro, personalmente mi vanto di non averlo fatto, ed oggi sono un po’ meno “stordito” rispetto a tanti altri miei fratelli sognatori. E’ evidente, non lo nego: la Roma di Milano, a me per primo, aveva incantato. Gioco fluido, personalità, carattere, gestione sublime del campo, dominio assoluto. Insomma, la prestazione perfetta. Ma Zeman resta Zeman, con tutte le sue contraddizioni e i suoi aspetti paradossali. E la Roma stessa, negli anni, continua a non smarrire …

(di Alessio Nardo) Sarà che ultimamente non riesco ad essere al 100% ottimista. Sarà che le esperienze della vita, anche rapportate al calcio, servono. Dunque, non ci casco. Non faccio come miei tanti fratelli romanisti che già s’inebriano d’entusiasmo. No, resto coi piedi per terra e ripenso ad una sera. Il 21 dicembre 2011 giocammo a Bologna, prima di Natale. Era la Roma di Luis Enrique, forse la più deludente e bistrattata degli ultimi quindici anni (diciamo da Carlos Bianchi ad oggi…). Ebbene, quella sera lì a cascarci fummo in …

(di Alessio Nardo) E così abbiam lasciato spiagge, mari, montagne e vacanze per tornare alla vita di sempre. Che per i malati di calcio come noi vuol dire soprattutto “partite”. Per me, in particolare, vuol dire Roma. Prima esibizione ufficiale dei giallorossi in campionato, dopo un filotto di amichevoli vinte. Pronti e via, ci si attende tanto. Forse troppo. Zeman, il calcio spettacolo, i tagli, le verticalizzazioni, i tiri in porta, i gol. Davanti, però, stavolta non c’è El Salvador o il Gaz Metan Severin, bensì il Catania, una delle …

(di Alessio Nardo) Si respira aria buona. E non per le sei vittorie su sei (tre su tre negli Stati Uniti) ottenute dalla Roma in questa preparazione estiva. Si torna a vedere un po’ di luce perché Zdenek Zeman è sinonimo d’ottimismo. Può sembrare paradossale, visto che parliamo di un tecnico che in carriera ha vinto due campionati di B. E basta. La sensazione, tuttavia, è che il boemo sia capitato al posto giusto nel momento giusto. Non per lo scudetto (almeno in partenza), ma per restituire fiducia e voglia …